Di Maio risponde alla querela di Berlusconi: “Non mi preoccupo, ha tradito l’Italia sette volte”
Il candidato alla presidenza del Consiglio del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio risponde a Silvio Berlusconi che questa mattina ha annunciato di volerlo querelare per aver affermato che il leader di Forza Italia è un traditore della patria. Il concetto viene ribadito da Di Maio in un post pubblicato sul blog delle stelle: “L’incandidabile Silvio Berlusconi – scrive – ha tradito l’Italia e gli italiani almeno sette volte”. “Dato che è vero” che il leader di Fi sarebbe un traditore della patria “non mi preoccupo assolutamente”, dice ancora Di Maio elencando i sette motivi per cui definisce così Silvio Berlusconi.
Il primo motivo riguarda i migranti economici: “Lo scorso 16 novembre Forza Italia ha votato al Parlamento europeo la riforma del Regolamento di Dublino che prevede una cosa: l'Italia è obbligata a gestire tutti i migranti economici arrivati. Per loro non è previsto nessun ricollocamento, nessuna solidarietà europea, nessuna condivisione degli oneri legati alla gestione dell'immigrazione. È quello che voleva la Merkel. La bomba sociale la sta creando il traditore Berlusconi”.
Di Maio passa poi alle sanatorie: “Tra il 1998 e il 2009 in Italia sono stati regolarizzati 214mila immigrati irregolari da parte dei governi di centrosinistra, e circa 945mila immigrati irregolari da parte dei governi di centrodestra”. Il capo politico del M5s ricorda anche come la firma del Regolamento di Dublino sui migranti l’abbia apposta proprio Berlusconi nel 2003.
C’è poi la guerra con la Libia che “ha indebolito le forze dell’ordine del Paese lasciando i governi europei senza partner libici”. Altro dei sette temi è quello degli “immigrati = business”: “I partiti hanno trasformato l’immigrazione nella loro gallina dalle uova d’oro. Basta leggere la sentenza di Mafia Capitale e scorrere l’elenco dei politici di Forza Italia condannati”.
Di Maio passa poi ai temi riguardanti anche il rapporto con l’Europa. Da una parte l’austerità imposta dall’Ue e inserita “dal decadente governo Berlusconi-Lega nel 2011” e dall’altra il fiscal compact con “Mario Monti che ha completato ciò che Berlusconi aveva trattato con estrema sufficienza”. Di Maio conclude il suo post definendo Berlusconi un traditore “che si spaccia per salvatore e che imbarca nel suo partito indagati e condannati".