Di Maio: “Rimpasto non è priorità, il Movimento 5 Stelle non sosterrà mai una patrimoniale”
Niente rimpasto di Governo, o meglio, ci sono altre preoccupazioni. Il Recovery fund e la crisi economica e sanitaria da gestire, ma anche l'ipotesi patrimoniale e la riforma del Mes. Luigi Di Maio ha spiegato al Corriere della Sera la sua versione sulle voci che vedono continuamente in bilico la squadra di ministri che compongono il Governo Conte bis: "Siamo in una crisi economica e sanitaria, sono altre le cose che mi preoccupano se devo essere sincero". Il rimpasto quindi è un'idea remota, come il suo eventuale ritorno nel ruolo di vicepresidente del Consiglio. Tra le cose che preoccupano di più Luigi Di Maio ci sono "il veto di alcuni Paesi Ue sul Recovery", poi "i contagi", le "imprese che chiedono risposte", e ancora "l’incertezza delle famiglie", i "consumi" e "lo sfrenato bisogno di visibilità di qualcuno che improvvisa una proposta di patrimoniale in questo momento".
Proprio sulla patrimoniale si concentra il ministro degli Esteri nell'intervista al Corriere, esclusa a prescindere: "A qualcuno sfuggono gli effetti depressivi di un simile intervento, non si può tassare in questo momento chi crea posti di lavoro, con questo approccio si finirebbe per colpire soprattutto il ceto medio-basso", ha spiegato Di Maio. "La patrimoniale non è diversa dall’imposta sul reddito, gran parte della ricchezza degli italiani è investita in immobili e altre attività finanziarie e una tassa sui risparmi produrrebbe un crollo del valore delle case, il Movimento 5 Stelle non sosterrà mai una simile iniziativa".
Bisogna tenere alta l'attenzione sul tema del Recovery fund, secondo il ministro degli Esteri, perché preoccupa il possibile veto di altri Paesi europei. La maggioranza è questa e non si allargherà, ha insistito Di Maio, nonostante i complimenti di Renato Brunetta al suo ruolo da leader facciano piacere. Il messaggio dell'ex capo politico del Movimento 5 Stelle è chiaro: "Ognuno resti al suo posto". Il Governo è unito, secondo Di Maio, così come il Movimento. Un no definitivo sul Mes, nonostante la riforma appena varata dall'Eurogruppo: "Ancora ne stiamo parlando? Finché il Movimento 5 Stelle sarà al governo il Mes non metterà piede in Italia".