Di Maio: “Putin ha scatenato guerra contro la democrazia, va fermato con la diplomazia”
"Per ogni giorno di bombardamento aumentano le storie drammatiche. Famiglie separate, case distrutte, vite spezzate. La terribile realtà di una guerra che il governo russo cerca di censurare agli occhi dei suoi cittadini". Lo scrive in un post su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, condividendo la foto di un uomo ucraino che piange sul cadavere del figlio, ucciso dai bombardamenti russi a Mariupol.
"Il temporaneo cessate il fuoco su Mariupol e Volnovakha, annunciato questa mattina e richiesto da giorni da tutta la comunità internazionale, è un primo passo per mettere in sicurezza i civili e prestare assistenza tramite i corridoi umanitari. Ma deve essere rispettato. Questa guerra scatenata da Putin contro la democrazia e la libertà va fermata subito, usando la carta della della diplomazia per ritrovare la pace", ha aggiunto Di Maio.
Cosa sta succedendo a Mariupol
In realtà, le notizie che arrivano da Mariupol in queste ore parlano di una tregua violata quasi subito. La Russia, hanno affermato sindaco e vicesindaco della città, non ha rispettato il cessate il fuoco, rendendo impossibile l'evacuazione dei civili. "Non possiamo scappare sotto i bombardamenti", hanno detto. I corridoi umanitari sono stati quindi interrotti.
Sarebbero poi ripresi i negoziati per capire come garantire delle operazioni di evacuazione in totale sicurezza per la popolazione, ma non è ancora chiaro se questi siano effettivamente iniziati o se le tempistiche siano ancora lunghe. Come non è chiaro se il terzo round di negoziati previsto per questo weekend si terrà già oggi o slitterà a domani.
Di Maio e la questione energetica
Intanto i Paesi europei continuano a lavorare non solo per il ritorno alle trattative diplomatiche, ma anche per trovare una soluzione alla crisi energetica. Proprio per questo Di Maio è volato oggi in Qatar insieme all'amministratore delegato dell'Eni, Claudio Descalzi, proprio per parlare di cooperazione in campo energetico, in modo da ridimensionare la dipendenza del nostro Paese dal gas russo.