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Di Maio: “Non faremo alleanze, Grillo e Casaleggio non si candideranno come premier”

Il vicepresidente della Camera al Corsera: “Siamo la prima forza politica del Paese, chi teme di perdere un potere che non merita fa bene a preoccuparsene”.
A cura di Redazione
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Torna a parlare il vicepresidente della Camera dei deputati Luigi Di Maio, con una lunga intervista concessa nello studio di CorriereLive. L’esponente del MoVimento 5 Stelle ha confermato la presentazione della squadra di Governo per il prossimo autunno, spiegando come la necessità di presentare la squadra prima delle elezioni, nonché il programma agli elettori, risponda anche all’esigenza di essere più compatti, come ha testimoniato l’esperienza di Roma. Quanto alla leadership, è escluso che possano concorrervi anche Davide Casaleggio e Beppe Grillo: “Sono stati loro stessi a dire di non essere disponibili a candidarsi”.

Di Maio è convinto che il M5s sia la prima forza politica del Paese e aggiunge: “Speriamo di vincere le elezioni con il 40 percento, ma anche se ciò non accadesse, abbiamo intenzione di chiedere il mandato al Presidente della Repubblica e poi la fiducia in Parlamento sulla base dei nostri punti di programma. Ma non faremo alleanze, né scambieremo poltrone e ministeri con altre forze politiche”. Poi spiega: “Noi vogliamo essere il Governo di tutti e chi ha la coscienza pulita non ha niente da temere; fa invece bene ad aver paura chi ha un potere che non merita”. Sulla legge elettorale, infine: “La nostra proposta c’è e può essere votata, è il PD che prende tempo”.

C’è spazio anche per un passaggio sul delicato caso CONSIP, con Di Maio che rilancia l’iniziativa per il defenestramento dell’attuale amministratore Marroni e attacca nuovamente l’ex Presidente del Consiglio: “Non può cambiare le carte in tavola, è caduto un indizio nei confronti di suo padre, che però resta indagato con altri 3 gravi indizi a carico. Quando ascolto Renzi vedo all'opera un illusionista che usa un errore per far sparire il padre da un'inchiesta che c’è ancora. Così come ancora Lotti non spiega perché non ha querelato Marroni”.

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