Di Maio: “No a bollino ‘virus free’, non accettiamo discriminazioni verso i nostri prodotti”

"Non accetteremo discriminazioni nei confronti degli italiani". Lo ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha denunciato ancora una volta una questione già sollevata un mese fa, quando alcuni Paesi iniziarono a chiedere un bollino virus free su alcuni prodotti ‘Made in Italy'. L'Italia, primo Stato colpito dall'emergenza coronavirus, è stata vista, più di altri Paesi, un luogo pericoloso per possibili contagi. E così anche i prodotti ‘Made Italy' sono stati considerati poco sicuri. Sebbene non vi siano evidenze scientifiche che permettano di identificare il cibo come un veicolo per il virus.
Dopo alcuni messaggi dal contenuto fortemente discriminatorio, come il famoso spot trasmesso dalla tv francese Canal+ in cui si ironizzava sull'emergenza coronavirus Covid-19 mostrando un pizzaiolo che tossiva e sputava su una pizza un liquido verde, e dopo le polemiche per l'infografica trasmessa dalla Cnn, che rappresentava la mappa dei contagi nel mondo, e che indicava il nostro Paese come il focolaio dell'infezione, anche gli alimenti provenienti dall'Italia sono stati visti con sospetto, così come accaduto ai cittadini italiani.
Anche Assolombarda e Confagri avevano segnalato problemi nell'esportazione di vari prodotti alimentari, che venivano bloccati da importatori membri dell'Ue, i quali avevano iniziato a chiedere un certificato ‘Coronavirus free', cioè un'etichetta che attestasse l'assoluta sicurezza sanitaria delle merci. Era stata costretta a intervenire anche la Commissione europea, dichiarando che non esiste alcun rischio di trasmissione di Covid-19 attraverso il cibo, e che "misure restrittive sul commercio di prodotti alimentari non sarebbero giustificate".
"Qualsiasi tipo di bollino ‘virus free' ai danni dei prodotti Made in Italy è inaccettabile. L'ho ribadito anche questa mattina al Consiglio Affari Esteri sul commercio", ha aggiunto il titolare della Farnesina, avvertendo che "tutte le misure restrittive adottate da alcuni Paesi esteri sulle importazioni dei nostri beni devono essere rimosse".
"Con il corpo diplomatico stiamo già intervenendo facendo eliminare queste limitazioni. Risponderemo a chiunque ha intenzione di colpire la nostra economia, le nostre imprese e le nostre eccellenze. L'Italia non china la testa. Difendiamo la storia e la cultura della nostra nazione. Avanti con serietà, pensando al bene dei cittadini", conclude il ministro penstastellato.