Di Maio: “Nato non deve farsi coinvolgere in guerra, ma tutti d’accordo su ingresso Svezia e Finlandia”
Prima dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, l'opinione pubblica in Svezia e Finlandia non era favorevole all'ingresso dei Paesi nella Nato. Ma ora le cose sono cambiate. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo in collegamento alla trasmissione Mezz'Ora in Più su Rai 3 da Berlino, dove è in corso una riunione di tutti i ministri degli Esteri dei Paesi Nato. "C'é un amplissimo consenso di tutti i Paesi all'adesione di Svezia e Finlandia nella Nato, anche la Turchia è d'accordo in linea di principio, Ankara sta cercando di negoziare alcune garanzie", ha detto, facendo riferimento ai colloqui avvenuti oggi tra i ministri di Turchia, Svezia e Finlandia. Mevlut Cavusoglu ha infatti sottolineato stamattina come ci siano una serie di preoccupazioni da parte del suo Paese che potrebbero portare al veto turco sull'ingresso nell'Alleanza di Svezia e Finlandia, ma ha assicurato che tutti stanno lavorando all'esame delle domande.
"Chi siamo noi per dire di no a due Paesi che hanno già tutte le caratteristiche per entrare nella Nato? Anzi, mi aspetto un'accelerazione nella prossima settimana", ha detto ancora Di Maio, sottolineando come Svezia e Finlandia si sentano minacciate dalla Russia dopo l'invasione dell'Ucraina e abbiano per questo deciso di ripararsi sotto l'ombrello della Nato. "Dobbiamo sempre tenere un canale aperto con Mosca. Il canale di dialogo con la Russia va tenuto aperto. Ma la preoccupazione è per il popolo ucraino e per l'Ucraina. Siamo tutti d'accordo che la Nato non si debba far coinvolgere nella guerra, non vogliamo una guerra mondiale. Vogliamo che vinca il negoziato e la diplomazia. Contestualmente, se ci sono dei Paesi che si sentono più al sicuro nella Nato, noi dobbiamo tenerne conto", ha proseguito Di Maio, rispondendo a una domanda sui timori di rappresaglie russe dopo l'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. Sottolineando come la situazione in cui ci troviamo ora sia la conseguenza di una guerra iniziata da Putin proprio per timore di un'espansione della Nato: ora sono ben due i Paesi che chiedono di entrare nell'Alleanza.
Di Maio ha poi affermato che i tempi della guerra rischiano di essere lunghi: "Può durare anche più di un anno, ma tutti siamo impegnati a trovare una soluzione a questa crisi. Che è già una crisi mondiale se guardiamo a prezzi del gas e della sicurezza alimentare. Sul mercato globale questa guerra è già una guerra mondiale". Ed è tornato a chiedere un tetto massimo al prezzo del gas: "Sull'energia sarò domani a Bruxelles, dove si discuterà delle sanzioni, ma la nostra priorità è il tetto massimo al prezzo del gas e l'Ue deve farla il prima possibile, perché rischiamo che i prezzi vadano fuori controllo. Io non ho timori sulle forniture, sulle quantità. Ma noi in Angola o Algeria andiamo per concordare le quantità, non il prezzo. Quello viene stabilito in Europa, secondo l'indice di Amsterdam. Serve un regolamento dell'Ue che dica che oltre un certo prezzo non si possa andare".
Il ministro poi ha assicurato di non temere una crisi all'interno della maggioranza di governo. E quindi ha concluso, sottolineando come serva una "controffensiva diplomatica": "L'Ue deve essere pronta ad allargare gli sforzi diplomatici, dobbiamo costruire un tavolo di pace con le organizzazioni internazionali e con i Paesi che hanno una certa influenza e portare Putin al tavolo delle trattative".