Siria, Di Maio: “Tutta l’Ue condanni la Turchia, non possiamo accettare ricatti da Erdogan”
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in un'intervista a ‘Repubblica', ribadisce la sua ferma condanna verso "ogni tipo di intervento militare" in Siria "perché rischia di pregiudicare gli sforzi della coalizione anti Isis" e invita la Ue a intervenire sulla Turchia: "L'Ue non può accettare ricatti e spero che nessuno Stato membro si faccia latore di questo ricatto", in riferimento alla minaccia di Erdogan di invadere l'Europa di profughi in caso la Ue provi a ostacolarlo. Lunedì Di Maio sarà a Lussemburgo per chiedere "che l'Europa agisca con una sola voce".
Per quanto riguarda la situazione italiana, il ministro degli esteri torna sulla rottura con l'ex alleato di governo Salvini: "Non ho mai rimpianto Salvini. Ho fatto un'operazione verità. Il 2019 è stato l'anno più pazzo del mondo: due governi di diversa natura, una crisi in pieno agosto. Ci sono due persone a sapere come sono andate le cose e una sono io. Non c'è stato nessun complotto, il governo se lo sono buttati giù da soli".
I decreti sicurezza "saranno cambiati seguendo le indicazioni del Quirinale, ma l'impianto è giusto", afferma Di Maio. "Qui c'è da fare una sostanziale differenza tra me e Salvini – prosegue – Lui faceva gli show in tv, io mi sto impegnando silenziosamente a fare le cose. E come vede non mi ha sentito dire durante la presentazione del piano rimpatri sicuri che ho risolto il problema. Ci saranno diversi step".
"Lavoro in sinergia con altri ministeri per trovare una soluzione a più livelli – aggiunge Di Maio – Certo se ci sono ong che violano il codice scritto da Minniti, vanno fermate". Poi sulla legge elettorale: "Dobbiamo trovare un accordo in maggioranza. Il modello ideale non esiste ed è inutile che in questa fase ognuno avanzi il suo"; mentre sul vincolo di mandato ha affermato: "Non voglio forzare la mano. Certo il tema di chi si fa eleggere con un partito e poi tradisce il voto degli elettori cambiando casacca come nulla fosse esiste. Propongo al Pd di sederci a un tavolo e discuterne". Il motto, per Di Maio, deve essere "parlare meno e fare di più". "Lo dico prima di tutto a me stesso e al Movimento perché ci sono passato. Lunedì in Cdm avvieremo la legge di bilancio. Una tentazione potrebbe essere quella di rincorrersi a lanciare cose sui giornali, ma è un metodo che non porta bene".
Infine per quanto riguarda le tensioni all'interno del Movimento, secondo il leader M5s, "ognuno è libero di esprimere le proprie idee. Nel Movimento funziona così da sempre". Certo, "un fatto è esprimere la propria opinione, un altro mettersi contro decisioni già prese insieme agli iscritti con metodi che non ci appartengono". Quindi, ha assicurato, non c'è nessun rischio di scissione: "L'unica che ho visto è stata nel Pd".