Di Maio lascia M5s: “Scelta sofferta, da oggi inizia nuovo percorso, assicuriamo sostegno a Draghi”
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ufficializza in conferenza stampa la sua rottura con il M5s, guidato da Giuseppe Conte. La frattura alla fine si è consumata. L'ex capo politico pentastellato viene accolto dagli applausi prima di iniziare il suo intervento: "Sono felice di incontrarvi tutti questa sera. Al Senato è stata votata la risoluzione che rafforza il presidente del Consiglio Draghi. Dopo settimane di ambiguità siamo arrivati oggi a un voto chiaro e netto. Dispiace che sia stato alimentato uno scontro. Il voto ribadisce l'appartenenza dell'Italia alla famiglia euro-atlantica. Dovevamo scegliere da che parte della storia stare. Dalla parte dell'aggredito o dell'aggressore".
"Alcuni dirigenti del M5s hanno rischiato di indebolire le posizioni dell'Italia. Mentre siamo qui a parlare Putin sta continuando a bombardare. Non possiamo più permetterci ambiguità, nel decidere se stare dalla parte di chi difende la democrazia. L'Ucraina ha difeso l'Europa, con coraggio e sacrificio. Di fronte a una situazione così complessa abbiamo bisogno che l'Europa sia unita, e l'unità dell'Europa è fatta dall'unità dei governi che la compongono". Di Maio nel suo discorso ha ricordato il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, scomparso da poco. "La prima forza politica in Parlamento ha messo in discussione l'operato del ministro degli Esteri e del governo, per ragioni legate alla propria crisi di consenso. Questa guerra non è uno show mediatico. Negli ultimi giorni c'è stata un'escalation contro alcuni di noi, che ha minato anche la compattezza del governo".
In questo momento "sostenere valori atlantisti ed europeisti" deve essere l'obiettivo principale secondo il titolare della Farnesina. "Gli ultimi tre anni hanno cambiato il nostro Paese, hanno costretto la politica a fare scelte chiare, è finita l'epoca dell'ipocrisia. Chi prova a semplificare la realtà in cui siamo sta perdendo la fiducia dei cittadini. Il senso di responsabilità del popolo italiano è ben più alto di quello di alcuni esponenti politici. Mi sono interrogato a lungo sul percorso intrapreso dal M5s. È diventato di chiusura, ripete errori del passato, non siamo riusciti a cambiare e a raggiungere la maturità. Era necessario parlarsi e aprirsi al confronto, ci siamo ancorati a vecchi modelli, dovevamo saper ascoltare le critiche, ma questo non è stato possibile. Ringrazio il M5s per tutto quello che ha fatto per me, sono convinto di aver anche ricambiato. Quella che faccio è una scelta sofferta, che mai avrei pensato di dover fare. Lascio il M5s. Bisogna avere il coraggio di dire la verità agli italiani, dire quello che si può fare e non si può fare. Noi ci mettiamo in cammino". Nella nuova forza politica, che si chiamerà ‘Insieme per il futuro' e che per il momento si costituirà come gruppo in Parlamento, "non ci sarà spazio per l'odio". I sindaci saranno i primi interlocutori del nuovo progetto politico, in vista delle elezioni del 2023. In queste ore continuano ad arrivare le adesioni, secondo gli ultimi calcoli hanno toccato quota 62, 51 alla Camera e 11 al Senato.
"Quando ho iniziato l'esperienza di governo non conoscevo personalmente Draghi, abbiamo lavorato insieme su dossier delicati e per questo sono stato definito ‘draghiano': faccio parte del governo Draghi e credo l'operato del nostro premier sia motivo di orgoglio. Continueremo a sostenerlo con lealtà, con le idee e con il massimo impegno che possiamo metterci", ha assicurato il titolare della Farnesina.
Alla fine Luigi Di Maio smonta anche il più famoso slogan pentastellato ‘uno vale uno': "Da oggi inizia un nuovo percorso, con persone che hanno scelto di guardare al futuro. Abbiamo bisogno di aggregare le migliori capacità e talenti di questo Paese perché uno non vale l'altro".