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Elezioni regionali Umbria 2019

Di Maio lancia patto civico per l’Umbria: “Passo indietro dei politici”. Salvini: “È disperato”

Luigi Di Maio lancia la proposta di un patto civico per l’Umbria: chiede a tutti i partiti disponibili di fare un passo indietro per presentare un candidato unico (civico e non politico) per la guida della regione, sostenuto dai simboli dei singoli partiti. Un’apertura ben vista dal Pd e da Articolo Uno con Roberto Speranza e subito criticata da Matteo Salvini.
A cura di Stefano Rizzuti
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Un patto civico per le elezioni regionali in Umbria del 27 ottobre. La proposta è del capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio. E prevede la possibilità che tutte le forze disponibili a un patto del genere facciano un passo indietro, ma sostenendo “con il proprio simbolo un presidente civico e un programma comune”. L’obiettivo di questa ricetta umbra è che nessun partito che aderirà a questo modello rivendichi incarichi nella futura giunta. L’obiettivo è quello di “rigenerare il patto di fiducia cittadini-istituzioni”. La proposta di Di Maio viene riportata in una lettera inviata a La Nazione: “Secondo me c’è bisogno che tutte le forze politiche di buon senso facciano un passo indietro e lascino spazio a una giunta civica, che noi saremmo disposti a sostenere esclusivamente con la nostra presenza in Consiglio regionale, senza pretese di assessorati o altri incarichi”.

Per Di Maio non ci saranno alleanze o coalizioni, ma una cosa diversa: “Ognuno correrà con il proprio simbolo in sostegno di un presidente civico e con un programma comune. Ma senza pretendere nulla sulla composizione della giunta e sulle dinamiche del governo regionale. Le forze politiche saranno solo in Consiglio regionale con i propri gruppi”. La proposta sembra, chiaramente, rivolgersi soprattutto agli attuali alleati di governo del M5s: Pd e Leu. “Tutte le forze che credono nel bene comune di questa regione – è l’appello di Di Maio – facciano un passo indietro, rinunciando ai propri candidati presidente, e mettano fuori dalle liste quei candidati che hanno avuto a che fare con il passato di questa regione e gli impresentabili”.

La proposta di Luigi Di Maio viene subito criticata dal leader della Lega, Matteo Salvini: “Di Maio è evidentemente disperato e supplica il Pd per evitare che M5s possa sparire anche in quella regione. Fortunatamente i cittadini umbri potranno votare, a differenza degli altri Italiani, e quindi chi ha preferito la poltrona alla dignità ha le ore contate. Pd e M5s non possono scappare dai cittadini per sempre. Dopo 50 anni di sinistra, in Umbria c’è voglia di cambiare: non c’è trucco di palazzo che possa evitarlo”.

Accoglie positivamente l’idea di Di Maio il segretario nazionale di Articolo Uno e ministro della Salute, Roberto Speranza: “Una nuova stagione di civismo è la strada giusta per l’Umbria. Da Di Maio arrivano oggi parole di buon senso, che non devono essere lasciate cadere. Per me il punto essenziale è la difesa dei valori portanti della Costituzione, a partire dalla dignità del lavoro e dalla lotta contro le diseguaglianze”. Positiva anche la reazione del Pd, con Walter Verini che all'Ansa replica: "Mi pare che le parole di Luigi Di Maio rappresentino un fatto nuovo e significativo: un'intesa a livello regionale può essere praticata". Anche il segretario dem, Nicola Zingaretti, accoglie positivamente l'invito di Di Maio: "Anche in Umbria il confronto può andare avanti. Ci sono tutte le condizioni per un processo nuovo che valorizzi la qualità e metta al centro il lavoro, la sostenibilità e il bene dei cittadini umbri".

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