Di Maio: “Il PD sa che con l’Italicum noi del M5S vinceremmo le elezioni”
Come vi stiamo raccontando, dopo il via libera della Camera dei deputati al disegno di legge di riforma costituzionale che porta la firma di Matteo Renzi e Maria Elena Boschi, è opinione comune che la vera battaglia politica sia destinata a concentrarsi intorno alla nuova legge elettorale. Il cosiddetto Italicum, infatti, dopo l’approvazione del Senato della Repubblica (ottenuta grazie ai voti determinanti di Forza Italia) deve essere discusso e approvato alla Camera dei deputati, in un clima decisamente mutato rispetto a qualche mese fa. Oltre allo strappo tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, con la “fine” del Patto del Nazareno, anche la minoranza del Partito Democratico sembra infatti intenzionata a dare battaglia su alcuni punti essenziali (capilista bloccati e clausola di salvaguardia, in particolare), minacciando addirittura di votare contro la proposta della maggioranza.
In ogni caso, il percorso della legge elettorale procede a rilento. Ed è il vicepresidente della Camera dei deputati, il grillino Luigi Di Maio, a restituirci una chiave di lettura decisamente singolare. Per il “consigliere” del M5S, infatti, il PD comincia ad aver paura di perdere le elezioni e per questo avrebbe pensato ad ulteriori modifiche all’impianto della legge elettorale. Scrive Di Maio: “Lo sanno tutti qui a Montecitorio, ed è per questo che la legge elettorale rallenta inesorabilmente: con l'impianto attuale dell'Italicum, se tenessimo presente l'ultimo risultato delle elezioni europee – ma possiamo essere anche più pessimisti, io parlo della classifica – finirebbero al ballottaggio il Movimento 5 Stelle e il Pd.
Come è successo nei comuni dove governiamo, molte delle persone che non votano Pd voterebbero per noi e vinceremmo le elezioni nazionali”. Insomma, chiosa il vicepresidente della Camera, il rallentamento “non è colpa del bicameralismo ma del loro opportunismo”.