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Di Maio dice che senza green pass dovremmo chiudere le imprese

Il ministro degli Esteri ha spiegato chiaramente che senza green pass “avremmo dovuto chiudere esercizi commerciali e attività economiche e questo avrebbe impattato sulla crescita e lo sviluppo del Paese”. Sul clima esasperato di questi giorni, che sta portando a ripetuti episodi di violenza soprattutto ai danni dei giornalisti, ha aggiunto: “Faccio anche un appello a tutte le forze politiche, non bisogna soffiare sul fuoco e non bisogna lasciar pensare a qualcuno che si può permettere di utilizzare violenza”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il green pass è essenziale per Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri, parlando questa sera durante un incontro con il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, ha messo in chiaro il suo punto di vista sulle misure prese dal governo e soprattutto su quali sarebbero state le alternative: "O abbiamo il green pass e quindi un livello di vaccinazione alto, oppure dobbiamo chiudere le imprese, chiudere gli esercizi commerciali. Non c'è una via di mezzo", ha spiegato Di Maio. "Io vedo che c'è tanta polemica – ha continuato – a quali attività stiamo applicando il green pass, a chi allargarlo: su questo io mi affido alla comunità scientifica, agli esperti". Però "deve essere chiaro, senza green pass avremmo dovuto chiudere esercizi commerciali e attività economiche e questo avrebbe impattato sulla crescita e lo sviluppo del Paese".

Sul clima di polemica, che ha generato le violenze di questi giorni ai danni dei giornalisti – l'ultima proprio oggi ai danni di un reporter di Repubblica -, ha fatto eco all'appello di Enrico Letta: "Non solo tutto l'arco politico deve condannare le violenze che stiamo vedendo da parte di sedicenti no green pass e no vax, che stanno manifestando con forme inaccettabili – ha commentato Di Maio – Ma faccio anche un appello a tutte le forze politiche, non bisogna soffiare sul fuoco. Non bisogna lasciar pensare a qualcuno che si può permettere di utilizzare violenza, minacciare medici, professori universitari che si battono per le campagne vaccinali".

Durante l'incontro Di Maio ha parlato a lungo anche di Afghanistan: "Non possiamo dare le liste di quelli da evacuare ai talebani – ha spiegato – Non possiamo fare corridoi umanitari immediatamente dall'Afghanistan, perché abbiamo visto il famoso comico ucciso dai talebani, abbiamo visto il musicista, abbiamo visto atti efferati e atroci. Ed è per questo che dobbiamo lavorare con Pakistan, Iran, Uzbekistan, Tagikistan, dove i profughi si stanno recando". Il ministro degli Esteri ha annunciato che ci sarà una cabina di regia in settimana che dialogherà con Regioni e Comuni per garantire "la formazione ai bambini afghani, la piena possibilità di continuare l'attività sui diritti civili a tutti gli attivisti e permettere a queste famiglie di avere un futuro".

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