Di Maio: “Crisi in Europa più grave dalla II guerra mondiale, produciamo più petrolio e gas”
Quella che stiamo vivendo "è la più grave crisi politica, militare e umanitaria sul territorio europeo dalla Seconda Guerra Mondiale". A usare queste parole dure è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, alla XIII Conferenza congiunta Maeci-Banca d'Italia. Secondo l'esponente di spicco del Movimento 5 stelle, infatti, il conflitto "muta radicalmente il quadro geopolitico, strategico e di sicurezza sullo sfondo di un'emergenza, quella dei cambiamenti climatici, non meno dirompente" e va contro società "già duramente colpite dalla pandemia".
Il ministro assicura quindi che alleati e partner occidentali, tra G7, Nato e Unione europea, hanno messo in atto una risposta coesa, con "costi massicci" imposti alla Russia tramite le sanzioni. Nel frattempo, però, conferma che sono in corso tentativi sempre più forti per percorrere la via diplomatica e arrivare a una soluzione del conflitto.
Nel frattempo, sul fronte della crisi energetica, il ministro dice che è necessario aumentare immediatamente la produzione di petrolio e gas. "Odio doverlo dire -spiega, avendo in testa probabilmente le posizioni ambientaliste del Movimento- ma tempi straordinari richiedono misure straordinarie". Quindi annuncia che il governo italiano si sta muovendo per diversificare le fonti energetiche.
Nelle ultime settimane, assieme all'Eni e il suo amministratore delegato Claudio Descalzi, Di Maio è andato in Algeria per aumentare la fornitura di gas naturale e in Qatar per discutere di quelle del gas naturale liquido. E ancora: in Congo e in Angola poche ore fa il ministro ha approfondito con le rispettive autorità le prospettive per una rafforzata cooperazione energetica.
Le mosse del governo per sviluppare anche rinnovabili e idrogeno
E ancora: l'esecutivo lavora a stretto contatto con gli altri Paesi dell'Ue e con i membri dell'Agenzia Internazionale dell'Energia per tentare di affrontare i rincari su gas, benzina ed energia elettrica.
Ma nel frattempo ci si muove anche sul fronte green. "Stiamo negoziando – racconta- un Memorandum d'Intesa con Algeria e Libia sullo sviluppo delle fonti rinnovabili e con la Tunisia sull'idrogeno verde". Accanto alle misure per il breve termine, infatti, Di Maio assicura che l'esecutivo è assolutamente consapevole "dell'importanza del percorso verso la transizione energetica, visto che la transizione verde è l'unica soluzione per la sicurezza energetica e per la libertà del nostro Paese dai condizionamenti derivanti dalla dipendenza dalle fonti fossili".