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Di Maio contro i voltagabbana in Parlamento: “Se cambi idea torni a casa”

Il vicepresidente della Camera dei deputati rilancia la battaglia per il vincolo di mandato: “A nessuno è negato il diritto di cambiare idea, ma se lo fai torni a casa e ti fai rieleggere”.
A cura di Redazione
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Dopo il post di Beppe Grillo, tocca a Luigi Di Maio rilanciare la battaglia del MoVimento 5 Stelle in favore del vincolo di mandato. Il vicepresidente della Camera dei deputati pubblica un breve video, poi rilanciato dal blog di Beppe Grillo, nel quale ribadisce la posizione in relazione ai “cambi di casacca” dei parlamentari. Una pratica che il M5s non tollera, considerando il trasformismo come uno dei mali della politica italiana.

Di Maio sottolinea infatti come, solo nell’ultima legislatura, siano stati 388 i cambi di gruppo parlamentare e ricorda come alcuni eletti in Parlamento abbiano cambiato addirittura 6 gruppi in poco meno di 4 anni.

Ecco cosa scrive:

In Italia, oltre ai furbetti del cartellino, abbiamo i voltagabbana del Parlamento. Dal 2013 ad oggi, ci sono stati 388 cambi di partito!
Alcuni parlamentari hanno cambiato partito anche 6 volte negli ultimi 4 anni.

Pensate che la terza forza politica del Senato e della Camera è il gruppo misto.
Alla Camera siamo partiti all'inizio della legislatura con meno di 10 gruppi ed oggi siamo ad oltre 18, la maggior parte di questi, non era neanche sulla scheda elettorale nel 2013.
Un vero mercato.

Per il MoVimento 5 Stelle, se uno vuole andare in un partito diverso da quello votato dai suoi elettori, si dimette e lascia il posto a un altro, come accade ad esempio in Portogallo. Ma anche per consuetudine nella civilissima Gran Bretagna.
In Italia, invece, se ne fregano: una volta che sono in Parlamento gli elettori non contano più, quello che conta è la poltrona, il megastipendio e il desiderio di potere. Molti governi si sono tenuti in piedi e hanno fatto approvare le peggiori porcate, proprio grazie ai voltagabbana.

Da Monti a Letta, da Renzi fino a Gentiloni, le leggi più vergognose della storia della repubblica si sono votate grazie ai traditori del mandato elettorale.
Il MoVimento 5 Stelle per evitare tutto questo vuole che si rispetti il voto dei cittadini. Noi abbiamo applicato su di noi una regola chiara, senza aspettare un obbligo di legge: chi non vuole più stare nel MoVimento va a casa, se non lo fa tradisce gli elettori e causa un danno che deve essere risarcito. È semplice.

Chiamatelo come volete: vincolo di mandato, serietà istituzionale, rispetto della volontà popolare. A nessuno è negato il diritto di cambiare idea, ma se lo fai torni a casa e ti fai rieleggere. Come al solito il M5s non ha aspettato una legge per cambiare il modo di fare politica. Anche i partiti facciano come noi.

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