Di Maio apre lo scontro con Conte, cosa sta succedendo nel Movimento Cinque Stelle
Non va bene come è stata gestita dai vertici la partita per il Quirinale e anche all'interno del Movimento Cinque Stelle c'è quindi bisogno di una riflessione interna. È l'attacco del ministro Luigi Di Maio al presidente M5s, Giuseppe Conte. Da mesi si parla ormai dei dissidi interni e ieri si è di fatto aperto lo scontro con l'ex capo politico che, una volta, eletto nuovamente Sergio Mattarella al Quirinale, ha pronunciato un breve discorso fuori davanti alla stampa, circondato dai parlamentari a lui più vicini. "Non vedo vincitori politici, l'unico che ha vinto il Paese. La rielezione di Sergio Mattarella viene dal basso e voglio ringraziarlo per il suo senso delle istituzioni e per il suo sacrificio. Però ci dobbiamo dire alcune cose di questi giorni. Alcune leadership hanno fallito, hanno creato tensioni e divisioni, e invece noi dobbiamo lavorare per unire", ha detto Di Maio.
Lo strappo più difficile da digerire sarebbe avvenuto quando Conte ha iniziato a trattare da solo con Matteo Salvini per portare una donna, precisamente Elisabetta Belloni, capo dei servizi segreti, al Colle. "La politica in questi giorni è rimasta vittima di sé stesso. Lo stallo lo ha risolto il Parlamento con i Grandi elettori, anche grazie all'aiuto di Mario Draghi. Deve restare a Chigi, è il più alto profilo per gestire la crisi che stiamo vivendo. Dobbiamo metterci al lavoro da domani per le sacrosante priorità del Paese. Spero che nessuno da domani si metta ad alimentare i giochini e le tensioni", ha aggiunto Di Maio.
E poi l'affondo finale: "Io non commento quello che sta accadendo nelle altre forze politiche, credo soltanto che anche nel M5s serva aprire una riflessione politica interna".
Si è subito pronunciato in difesa del presidente M5s il suo vice, Riccardo Ricciardi: serve un "chiarimento politico" all'interno del Movimento per "capire le motivazioni che hanno fatto emergere comportamenti non lineari", ha detto in un'intervista con Repubblica, affermando che anche l'ex capo politico "dovrà rendere conto di alcuni passaggi". Infine Ricciardi ha detto: "Se alcuni gruppi ritengono di fare politica dentro i palazzi, questo non rappresenta il vero M5s".
Stamattina ha voluto dire la sua anche Alessandro Di Battista. Che in un post sui social ha scritto: "Da anni è necessaria una riflessione politica all'interno del Movimento ma è vigliacco mettere oggi sul banco degli imputati l'ultimo arrivato che al netto di idee diverse su alcune questioni considero persona perbene e leale".