Di Maio: “Accordo con il centrodestra? Farebbe il male del Paese”. Salvini: “M5S si sforzi un po’”
Il dialogo tra Lega e Movimento 5 Stelle appare bloccato. Nella giornata di oggi, i leader di M5S e del Carroccio, intervenuti in visita ufficiale al Vinitaly di Verona, hanno rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla formazione del nuovo governo che andrà, probabilmente, a delinearsi entro la fine della settimana prossima. "Noi non siamo fermi, lavoriamo per un contratto di governo sui temi, per capire gli obiettivi comuni tra il programma del M5S e quelli della Lega e del Pd. L'ipotesi di un governo del cambiamento la proponiamo anche al Pd, io voglio fare un appello al senso pratico a tutti, non ci si può fermare e bloccarsi sulle logiche politiche. Voglio che sappiate che il Movimento Cinque Stelle è al lavoro per un governo che dia risposte, chi si ostina a proporre un centrodestra unito propone una strada non percorribile e che può fare anche danno al Paese", ha dichiarato Luigi Di Maio.
Matteo Salvini ha spiegato invece che non c'è stato alcun incontro con il capo politico del Movimento 5 Stelle e, pur non avendo intenzione di parlare di politica, il leader del Carroccio ha invitato Di Maio a "sforzarsi a fare qualcosa di più" rispetto a quanto fatto finora a livello di dialogo tra forze politiche, riferendosi nemmeno troppo velatamente al veto che M5S ha opposto a un accordo con il centrodestra che comprendesse anche Silvio Berlusconi. "Che bicchiere offrirei a Di Maio? Uno Sforzato perché si deve sforzare a fare qualcosa di più. Io un bicchiere di vino lo berrei con tutti, sono gli altri che devono decidere che tipo di vino bere", ha sottolineato Salvini facendo una metafora "enologica" sulla partita di governo.
In sostanza, anche dalle dichiarazioni rilasciate oggi sembra che la situazione di stallo sia senza soluzione: Di Maio rifiuta categoricamente qualsiasi dialogo con il centrodestra unito e ribadisce di voler parlare solamente con la Lega, o in alternativa con il Pd, mentre Salvini sembra non aver alcuna intenzione di rinnegare il leader di Forza Italia per costruire un governo con il Movimento 5 Stelle. Il rebus andrà risolto dunque dal Capo dello Stato, che nei prossimo giorni annuncerà la propria decisione, ma appare sempre più concreta l'ipotesi di un "governo del presidente" guidato dalla seconda carica dello Stato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.