Di Maio: “Abbiamo appena iniziato con le riforme. Ora tocca a stipendi parlamentari e voltagabbana”
"Le riforme istituzionali non sono finite, abbiamo appena iniziato. Adesso dovremo mettere fine ai cosiddetti voltagabbana in Parlamento, nella modifica dei regolamenti parlamentari; dovremo mettere mano agli assenteisti, pagandoli di meno se sono assenti in Parlamento; dovremo metter mano, con la legge elettorale, alla possibilità di sceglierci direttamente i nostri candidati e dovremo metter mano, come avevo promesso, alla normalizzazione degli stipendi dei parlamentari. Sarà un brutto periodo per i voltagabbana e gli assenteisti". Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, parlando ad Andria (città in cui il M5s andrà al ballottaggio con il candidato sindaco Michele Coratella) con i giornalisti a margine di un incontro con imprenditori locali sulla prossima spesa del Recovery Fund, ha spiegato che la missione del M5s non si è conclusa con la riforma costituzionale che ha tagliato 300 parlamentari, passata con la vittoria schiacciante del Sì, che ha sfiorato il 70%.
"Avevamo promesso – ha proseguito – che quel ‘Sì' avrebbe aperto una stagione di riforme e presto ci saranno novità, sia per quanto riguardo le modifiche dei regolamenti parlamentari (quindi per le proposte che avanzeremo) sia per quanto riguarda il taglio degli stipendi dei parlamentari, perché non abbiamo dimenticato le promesse che abbiamo fatto".
"Vorrei ringraziare con tutto il cuore Andria perché qui quasi l'80% ha votato Sì al referendum per il taglio dei parlamentari, il 78%. La Puglia il 75%. Volevo ringraziare i pugliesi e i cittadini di questa città per il contributo che hanno dato, perché hanno avviato un percorso".
Poi, rispondendo ai giornalisti che gli domandavano del confronto avviato nel M5s per individuare una nuova leadership e sostituire il reggente Vito Crimi, a seguito anche dei deludenti risultati elettorali, ha detto: "Bene il confronto interno, però voglio dire anche, rapidità e mettiamo sempre al centro il Paese".
"Noi oggi siamo qui per parlare del Paese – ha aggiunto – per parlare con gli imprenditori che sono il motore della nostra economia, ma anche quelli che sono più in difficoltà, quindi teniamo la barra dritta sui problemi del Paese, discutiamo con rapidità ma ci sono delle esigenze fondamentali tra i cittadini italiani e io sono qui per parlare di quello".