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Elezioni politiche 2022

Di Maio a Fanpage.it risponde a Calenda: “Sue parole su lavoratori classiste e razziste, fanno schifo”

Il ministro risponde alle parole di Calenda sui “venditori di bibite” pronunciate nel corso di un incontro pubblico: “Ci sono un sacco di ragazzi che fanno gli steward e ci tirano avanti famiglie. A loro dico di non vergognarsi”.
A cura di Andrea Parrella
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La campagna elettorale agli sgoccioli si alimenta di botta e risposta a distanza tra i principali leader politici. Il 13 settembre è la giornata di Calenda e Di Maio. I leader di Azione e Impegno Civico si sono attaccati a distanza dopo l'attacco di Calenda alla confederazione nazionale dell'artigianato: "Se una persona ha fatto il venditore di bibite, ad esempio, non lo prenderei in questa impresa". 

Di Maio: "Tanti fanno gli steward e ci tirano avanti famiglie"

Un riferimento, quello al venditore di bibite, che ha chiamato in causa il ministro degli Esteri, come noto legato a un passato da steward prima dell'inizio del suo percorso politico. Di Maio, che aveva già risposto a Calenda sui social, ha risposto nel merito durante un'intervista rilasciata a Fanpage.it:

Il suo razzismo e la discriminazione verso i lavoratori mi fanno schifo. Il punto fondamentale non è quello che riguarda me, qui ci sono un sacco di ragazzi che fanno gli steward e ci tirano avanti famiglie. Bisogna rispettare la gente, non disprezzarla, i lavori umili servono anche a forgiare la personalità. Ai tanti ragazzi che hanno ascoltato queste parole di Calenda dico: "Non avete nulla di cui vergognarvi".

L'affondo di Calenda

Tra Calenda e Di Maio non corre buon sangue. Il leader di Azione ha scelto l'attuale ministro degli Esteri come uno dei suoi principali bersagli politici. Anche lo scorso luglio Calenda, nel corso di un'intervista, aveva parlato di Di Maio fingendo di non sapere chi fosse. In generale l'ex Ministro dello Sviluppo Economico ha sempre mostrato una certa riluttanza a considerare Di Maio un suo interlocutore politico. Strategia che, di fatto, ha reso problematico il gioco di coalizioni alla vigilia della campagna elettorale che porterà al voto del prossimo 25 settembre, visto il veto del leader di Azione su movimenti ed esponenti politici che riteneva incompatibili con la forza politica da lui guidata.

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