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Di cosa si parla al World economic forum di Davos, chi partecipa e chi sono i grandi assenti

Il World economic forum è un’organizzazione internazionale che si riunisce ogni anno a Davos, in Svizzera. Agli incontri partecipano molti di più importanti leader politici ed economici a livello internazionale. Ecco chi c’è e chi non c’è nell’edizione del 2023.
A cura di Luca Pons
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Dal 16 al 20 gennaio 2023 si tiene a Davos, un piccolo Comune in Svizzera, l'incontro annuale del World economic forum (Wef). Si tratta di un evento che riunisce esponenti di spicco della politica e dell'economia internazionale. Nell'edizione del 2023, però, sono assenti alcune figure centrali della politica mondiale, prima di tutto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping.

Il forum fu fondato nel 1971 come fondazione no-profit dall'economista tedesco Klaus Schwab, che è ancora il suo direttore. Ha preso il suo nome attuale nel 1987, e dal 2015 è riconosciuto a tutti gli effetti come organizzazione internazionale dal governo svizzero. Il tema centrale dell'edizione in corso, intitolata "Cooperazione in un mondo frammentato", è come evitare una recessione globale, ma si discute anche molto di guerra in Ucraina.

Quali sono gli argomenti al World economic forum di Davos

Come suggerito dal nome, il World economic forum che si riunisce a Davos tratta soprattutto di ambiti legati all'economia, dalla sostenibilità ambientale dello sviluppo economico alle prospettive di esplorazione dello spazio e le loro conseguenze sull'economia mondiale. Ma i temi principali dell'edizione 2023 sono soprattutto due: il rischio di recessione globale e la guerra in Ucraina. "Dobbiamo trovare soluzioni alle guerre e ai conflitti. Dobbiamo anche assicurarci di non entrare in una profonda crisi economica tale da avere poi dieci anni di crescita zero e bassissima come negli anni Settanta", ha detto Børge Brende, presidente del Wef, prima dell'inizio degli incontri.

L'edizione di quest'anno si è aperta con la presentazione di un rapporto di Oxfam sulle disuguaglianze nel mondo: tra il 2019 e il 2021, la disparità nella distribuzione della ricchezza tra le fasce più ricche e quelle più povere della popolazione è aumentata. "L'1% ha preso i due terzi di tutta la nuova ricchezza dal 2020. Quindi è il doppio, di quello che il 99% dell'umanità aveva in termini di nuova ricchezza durante quel periodo", ha dichiarato la direttrice esecutiva di Oxfam, Gabriela Bucher.

Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, a Davos sono presenti la ministra dell’Economia, Yuliia Svyrydenko, il vice premier Mykhailo Fedorov e il sindaco di Kiev, Vitaly Klitschko. Martedì 17 gennaio ha parlato Olena Zelenska, la moglie del presidente ucraino Volodymir Zelensky. Oggi, 18 gennaio, è invece previsto che a parlare sia proprio Zelensky in prima persona, anche se in videochiamata. Non è chiaro se la morte del ministro degli Interni ucraino, Denys Monastyrsky, avvenuta nello schianto del suo elicottero, cambierà i programmi di Zelensky.

Chi sono i leader che partecipano al forum di Davos

Tra i partecipanti all'incontro del forum ci sono 52 capi di Stato o di governo, oltre a 57 ministri dell'Economia, 19 governatori delle banche centrali e più di 2700 tra leader di organizzazioni internazionali e capi d'azienda. Per quanto riguarda la politica e l'economia europee, partecipano la maggior parte delle figure più importanti. Dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e il suo vice Valdis Dombrovskis, alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. La presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde chiuderà i lavori del meeting.

Per l'Italia, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha rinunciato alla partecipazione, quindi c'è solamente il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. Per la Francia invece sono sei i ministri presenti, tra cui quella per l'Economia Le Maire e quella per l'Europa Boone, oltre al governatore della banca centrale del Paese, Villeroy de Galhau. Presente anche il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il suo vice Robert Habeck, mentre per la Polonia partecipano il presidente e il primo ministro, Andrzej Duda e Mateusz Morawiecki.

C'è anche la presidente del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva. Gli Stati Uniti hanno inviato la rappresentante per il Commercio Katherine Tai, insieme al capo dell'Fbi Christopher Wray e all'inviato speciale per il Clima John Kerry, tra gli altri.

Per quanto riguarda le aziende, ci sono rappresentanti per diversi giganti della tecnologia, da Amazon a Intel, da Paypal a Google. Dall'Italia partecipano tra gli altri Eni, Enel, Intesa Sanpaolo e Unicredit. In più, sono presenti esponenti della grande finanza, come il presidente di Blackrock (un importante fondo di investimento) Larry Fink e altri grandi nomi di banche d'affari.

I grandi assenti a Davos: Biden, Macron, Xi Jinping e tutta la Russia

Come avvenuto l'anno scorso, quando l'incontro del Wef si è tenuto in via eccezionale a maggio invece che a gennaio, non è stato invitato nessun rappresentante del mondo politico ed economico russo. Il motivo è chiaro, visto anche l'ampio spazio dato all'invasione dell'Ucraina.

Tra chi ha scelto di non partecipare direttamente, invece, sono pesanti i nomi del presidente statunitense Joe Biden e del presidente cinese Xi Jinping. Ma anche alcuni Paesi europei si sono accontentati di mandare altri rappresentanti invece dei propri capi di Stato o di governo: non prendono parte all'evento il presidente della Francia, Emmanuel Macron, e neanche il primo ministro del Regno Unito Rishi Sunak, oltre alla presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni.

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