video suggerito
video suggerito

Di cosa si parla al Consiglio europeo del 23 e 24 marzo, e cosa interessa di più all’Italia

Il 23 e 24 marzo a Bruxelles si svolge l’incontro dei capi di Stato e governo dell’Ue, riuniti nel Consiglio europeo. All’ordine del giorno diversi temi, dalla guerra in Ucraina all’industria, dall’energia ai migranti. Per il governo di Giorgia Meloni, però, sembra che ci saranno poche soddisfazioni.
A cura di Luca Pons
22 CONDIVISIONI
Immagine

Giorgia Meloni vola a Bruxelles per un altro incontro del Consiglio europeo, l'organismo che raccoglie i capi di Stato e di governo dei 27 Paesi membri dell'Unione europea. Negli scorsi due giorni, la presidente del Consiglio ha presentato al Senato e alla Camera gli argomenti che intende portare sul tavolo: dalla guerra in Ucraina fino alla dibattuta questione dei migranti.

Al di là degli annunci di Meloni, però, che ha detto che l'Italia "ha tutte le carte in regola per recitare in Europa un ruolo da protagonista", una bozza delle conclusioni del Consiglio è già stata consegnata alle Camere. Si tratta di un documento che verrà discusso ed eventualmente modificato nei prossimi due giorni, ma che traccia una linea chiara sulle priorità dell'Unione europea.

Armi all'Ucraina, inviare un milione di munizioni entro il prossimo anno

Il primo argomento sul tavolo sarà l'Ucraina, si legge, con "particolare riferimento agli ultimi sviluppi della guerra di aggressione russa e delle iniziative a sostegno del Paese da parte dell’Ue". Insomma, l'Europa dovrebbe ribadire la condanna alla Russia, anche tramite le sanzioni, e riconfermare l'invio di armi all'Ucraina, "con l'obiettivo di fornire 1 milione di proiettili di artiglieria in uno sforzo congiunto entro i prossimi dodici mesi".

Il sostegno armato a Kiev è un argomento su cui anche il governo italiano ha puntato molto. Nonostante le evidenti divisioni interne nella maggioranza di centrodestra sull'argomento, con Silvio Berlusconi da sempre vicino al presidente russo Vladimir Putin e la Lega che si è schierata su posizioni sempre più scettiche riguardo all'invio di armi. Tuttavia, la presidente del Consiglio Meloni negli ultimi due giorni ha chiarito in modo netto che la posizione ufficiale dell'Italia è di sostegno incondizionato all'Ucraina, e nello stesso discorso è anche arrivato l'annuncio che il governo vuole aumentare le spese militari.

Piano industriale green, si allontana il Fondo sovrano europeo che l'Italia vorrebbe

Sul piano economico, invece, il tema principale sarà la competitività delle aziende. Si inizierà a discutere delle iniziative proposte dalla Commissione europea per Piano industriale green nell'Ue. Tra queste c'è anche l'idea di potenziare l'estrazione, in Europa, di materie prime strategiche come le terre rare, il cobalto, il nichel e altre. A livello di fondi, però, non si parla di un Fondo sovrano europeo (la soluzione che l'Italia ha richiesto) ma di agevolare gli aiuti di Stato.

Cioè, attualmente per finanziare la transizione green delle aziende si prevede che siano gli Stati a metterci i soldi, e non l'Ue stessa. Questo risulta più semplice per i Paesi con un debito pubblico basso, come la Germania, e certamente non per l'Italia. Per il governo italiano, la soluzione che viene proposta è la "rimodulazione del Pnrr", che dovrebbe permettere di spostare alcuni miliardi di euro dal precedente progetto di Pnrr ad alcuni settori legati alla transizione energetica.

Altro tema sarà l'energia: i Paesi europei discuteranno di come ridurre ancora la dipendenza dai combustibili fossili che provengono dalla Russia e parleranno dei piani di emergenza per le prossime stagioni. Uno dei punti, infatti, sarà lo stoccaggio di gas necessario per permettere agli Stati membri di affrontare il prossimo inverno con il riscaldamento acceso. Su questo settore negli ultimi mesi l'Unione europea è intervenuta con un tetto al prezzo del gas e con misure per acquistare in comune una parte degli stoccaggi necessari, in modo da ridurre la competizione e tenere bassi i prezzi. C'è sul tavolo anche una proposta di riforma del mercato dell'elettricità, che dovrà ancora essere discussa prima di prendere una forma più definita.

Questione migranti, nessuna decisione concreta al Consiglio europeo

Nelle ultime pagine della bozza sulle conclusioni del Consiglio europeo c'è spazio anche per la questione dell'immigrazione, su cui il governo Meloni punta molto. Negli ultimi mesi, la presidente del Consiglio ha rivendicato più volte il fatto che l'Italia "ha ottenuto" che la questione migranti tornasse "al centro dell'agenda europea". In questo caso, il tema sarà affrontato quando la presidenza del Consiglio Ue e della Commissione europea informeranno i leader europei sui progressi fatti dall'ultimo incontro del 9 febbraio.

I punti citati nelle conclusioni sono gli stessi già sollevati in passato: rafforzare le frontiere esterne; velocizzare i rimpatri; affrontare i movimenti secondari, cioè gli spostamenti dal primo Paese di ingresso dei migranti nell'Unione europea ad altri Stati, puntando sul meccanismo volontario di solidarietà (non su una redistribuzione vera e propria, quindi, ma su un meccanismo volontario); e infine cooperare con i Paesi partner per migliorare la gestione delle migrazioni. Per la "cooperazione anti-trafficanti" dovrebbero mobilitarsi solo 110 milioni di euro in più rispetto ai 208 stanziati finora, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha sottolineato che bisognerà "utilizzare al meglio" i 600 milioni già a disposizione per il controllo delle frontiere.

Nel testo delle conclusioni non sono previste iniziative specifiche: si rimanda a un "piano d'azione" e che la Commissione dovrebbe formulare per le rotte del Mediterraneo e a una "strategia di gestione integrata delle frontiere", di cui si dovrebbe occupare sempre la Commissione. In più, si sottolinea che continueranno le trattative sul Piatto sulla migrazione, a cui l'Ue lavora da anni, anche se la presidenza svedese del Consiglio dell'Unione europea ha detto di voler chiudere entro questa legislatura, a inizio 2024. Ciò che è certo è che la prossima riunione del Consiglio europeo sarà a fine giugno: allora mancheranno pochi mesi alla fine della legislatura europea, e se non arriveranno iniziative concrete a quel punto, è probabile che tutto slitterà a fine 2024.

22 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views