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Di Battista non ha ancora deciso se sfidare Di Maio come candidato premier del M5s

Il deputato potrebbe essere il candidato in grado di contendere a Di Maio la leadership, anche se ribadisce: “Deciderò a breve, ma non credo che il M5s avrà un solo nome in lizza”.
A cura di Redazione
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Come noto, a fine settembre, nel corso della convention di Rimini "Italia 5 Stelle", il MoVimento 5 Stelle scioglierà i dubbi sulla squadra di Governo in vista delle ormai imminenti elezioni politiche. Da tempo è chiaro che la scelta del candidato alla carica di Presidente del Consiglio, o meglio, il leader della "coalizione" alle elezioni, sarà affidata agli iscritti al blog tramite il voto online. Fino a ora non hanno trovato conferma le tante indiscrezioni sulla rosa dei candidati, anche se appare certo che il favorito sia Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera dei deputati e da tempo impegnato in una lunga campagna "personale", che oggi lo ha portato fino al Forum Ambrosetti di Cernobbio.

Sulla scelta del candidato premier è oggi intervenuto anche Alessandro Di Battista, uno dei papabili per il ruolo di principale "contender" di Luigi Di Maio. Il deputato grillino, rispondendo a una domanda sul suo futuro da parte di Peter Gomez alla festa del Fatto Quotidiano a Marina di Pietrasanta (in provincia di Lucca), non ha sciolto la riserva sulla sua candidatura, ma non ha escluso alcuna ipotesi: "A breve saprete ciò che deciderò, a tempo dovuto chiarirò, ma non credo che ci sarà una sola candidatura".

Nel corso del suo intervento, Di Battista ha spiegato di considerare evidente quale sia il "problema" principale della politica italiana: "Il problema dell'Italia sono gli italiani: fino a quando saranno disposti a votare sempre gli stessi lamentandoci poi la mattina nei bar o facendosi infinocchiare dai titoli della stampa". E ha avuto parole critiche nei confronti del Presidente del Consiglio Gentiloni: "Non conosce il Paese, parla di di uno 0,1 o 0,2 mentre il Paese ha il più alto tasso di disoccupazione giovanile in Europa dopo la Grecia". E su Raggi aggiunge: "Le critiche devono essere oneste e così anche Virginia può migliorare il suo lavoro. Ma ha diritto di essere giudicata al termine della consiliatura. Ne ha diritto lei e ne abbiamo diritto noi".

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