Di Battista lancia “Schierarsi” e afferma: “Politica non è professione, serve partecipazione civile”
La politica non deve diventare una professione e va ricostruita la partecipazione civile. Queste le due idee alla base della nuova associazione di Alessandro Di Battista, "Schierarsi", di cui è vicepresidente (mentre alla presidenza c'è Luca di Giuseppe". A Marina di Massa l'evento di lancio, per "dar vita a gruppi territoriali e costruire progetti insieme, organizzare attività, le chiacchiere le lasciamo ad altre realtà", commenta Di Battista. Che sul futuro non si sbilancia: "Poi vedremo. Da un progetto si costruisce consenso su quell'idea. Poi vedremo, da cosa nasce cosa, senza pensare a candidature e a formare partiti o movimenti politici".
Su ciò che deve essere la politica, però, Di Battista non ha dubbi: "La politica non è una professione, le professioni sono altre. Pensare alla politica come professione è un auto-ricatto: uno non si schiera per non subire contraccolpi. Se hai idea di stare tutta la vita nel Palazzo, per difendere il posto di lavoro finisci per dire dei sì che non dovresti dire e non dire i no che dovresti dire. Questo è conformismo. Ma dato che la politica riguarda la vita di tutti noi, scendere a compromessi è deleterio".
Insomma, in questo "periodo storico di grande conformismo" secondo l'ex esponente del Movimento Cinque Stelle "è il momento di assumere posizioni chiare su temi nazionali e globali". Non manca quindi il riferimento alla guerra in Ucraina, su cui spesso Di Battista ha assunto una linea contestata: "Chi dissentiva veniva dichiarato putiniano, ma adesso si scopre che aveva ragione", ha detto. L'ex deputato ha toccato anche molti altri temi, dal conflitto israelo-palestinese, alle Big Pharma e al servizio civile ambientale.
"Parole come sostenibilità, pace, autodeterminazione dei popoli e lotta alla criminalità organizzata rappresentano il cuore delle azioni in cui è impegnata l’associazione", ha proseguito Di Battista. Per poi concludere avanzando un'idea per una proposta di legge: "Secondo voi possiamo scrivere insieme una proposta di legge per obbligare le farmacie a non avere solo le confezioni di medicine? Fa risparmiare denaro, taglia sprechi, fa bene all'ambiente".