Di Battista: “Berlusconi ha pagato Cosa Nostra, dovrebbe stare in galera”. E lui lo querela
Come annunciato da mesi, nel pomeriggio di oggi il deputato pentastellato Alessandro Di Battista ha tenuto un comizio ad Arcore, la cittadina brianzola dove il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha la sua storica residenza, la celebre Villa San Martino, teatro di molti accordi politici ma anche delle celeberrime "cene eleganti" che finirono per portarlo in tribunale con l'accusa di concussione e sfruttamento della prostituzione minorile, processo chiusosi con un'assoluzione della Cassazione. "Berlusconi ha pagato Cosa Nostra, è il principe dell’illegalità e in un paese normale sarebbe in galera. Questo è un paese che ha scarsa memoria", ha dichiarato Di Battista dal palco di Arcore, sito a poche centinaia di metri dalla villa di Berlusconi.
Dal palco del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista ha letto alcuni stralci della sentenza di condanna dell’ex senatore di Forza Italia, Marcello Dell’Utri: "Mai avrei pensato di dover venire ad Arcore a dire quello che i media non dicono. In un paese normale, Berlusconi non starebbe in una villa lussuosa ma a San Vittore, Rebibbia o Regina Coeli. Metto in guardia sulla pericolosità sociale di Berlusconi, uno che oggi viene incensato dalle televisioni ma che nemmeno dovrebbe essere invitato dalle televisioni, e non dovrebbe nemmeno avere la scorta lì fuori da Villa San Martino, casa comprata con un raggiro".
"Per noi la mafia è una montagna di merda", ha dichiarato in seguito Di Battista, terminando la lettura della sentenza Dell'Utri. "Vergogna! Vergogna! Fuori la mafia dallo Stato", hanno urlato gli attivisti e simpatizzanti presenti nella piazza di Arcore. "È una purificazione collettiva. Questo video lo tradurremo in diverse lingue e lo manderemo alle tv mondiali", ha concluso il deputato pentastellato.
Commentando il comizio di Di Battista, il leader di Forza Italia, durante un'intervista concessa a TgLa7, ha dichiarato di aver già dato mandato ai propri legali "per procedere contro di lui nelle sedi opportune".