Detrazioni fiscali 2025, cosa cambia con le tre fasce in base a reddito e figli: chi ci guadagna
Il governo Meloni nella sua legge di bilancio per il 2025 vuole inserire anche un nuovo meccanismo per calcolare le detrazioni fiscali. La quantità di soldi che si può scalare dalla dichiarazione dei redditi dipenderà non solo dal proprio reddito, ma anche dal numero di figli. I requisiti di reddito saranno suddivisi in tre scaglioni, con un tetto massimo alle detrazioni più alto per chi ha un reddito individuale sotto i 50mila euro e poi altre due fasce: una tra i 50mila e i 100mila euro, e una sopra i 100mila euro.
Quando parte il nuovo sistema
La riforma è ancora da scrivere, di fatto, e quindi per il momento i dettagli sono ricostruibili solo dalle dichiarazioni e dalle bozze. Senza contare che il testo lunedì arriverà il Parlamento, e poi ci sarà tempo fino alla fine dell'anno per apportare delle modifiche. Ma l'impostazione sembrerebbe essere definita.
Questa nuova formulazione delle detrazioni Irpef dovrà far risparmiare allo Stato oltre un miliardo di euro all'anno, quindi è evidente che rispetto alla situazione attuale c'è chi sarà tenuto a pagare di più. Le fasce più agevolate, nelle intenzioni del governo dovrebbero essere le famiglie con figli a carico e redditi medio-bassi.
In ogni caso, l'idea è che il nuovo sistema si applichi a partire dall'anno di imposta 2025. Questo significa che non sarà usato per le dichiarazioni dei redditi fatte l'anno prossimo, ma solo dal 2026.
Le tre fasce di reddito per le detrazioni fiscali
Per quanto riguarda il reddito imponibile, dovrebbero esserci tre fasce. Le detrazioni maggiori spetteranno a chi ha un reddito individuale al di sotto dei 50mila euro. Un secondo scaglione sarà tra i 50mila e i 100mila euro, e un ultimo al di sopra dei 100mila euro.
Ogni fascia dovrebbe avere un ‘tetto' massimo di spese che può detrarre; questo dovrebbe essere calcolato in base al proprio reddito. Come detto, non ci sono ancora cifre ufficiali, ma alcune indiscrezioni parlano dell'8% del proprio reddito per chi prende fino a 50mila euro, il 6% per la fascia intermedia e il 4% al di sopra dei 100mila euro di reddito. Stando alle ricostruzioni, quindi, per il momento le fasce sarebbero:
- chi un reddito sotto i 50mila euro, che potrà ammettere a detrazione spese pari all'8% del suo reddito
- chi un reddito tra i 50mila e i 100mila euro, che potrà ammettere a detrazione spese pari al 6% del suo reddito
- chi un reddito oltre i 100mila euro, che potrà ammettere a detrazione spese pari al 4% del suo reddito
In più, come ha spiegato il viceministro dell'Economia Leo, ci sarà una maggiorazione legata al numero di figli. Insomma, a parità di reddito potranno scalare di più dalla dichiarazione dei redditi coloro che hanno dei figli a carico, in modo crescente in proporzione al numero di figli: la soglia massima sarà per chi ne ha tre o più. È il cosiddetto "quoziente familiare" su cui l'esecutivo ha detto di voler puntare.
Quali spese rientrano nel tetto massimo delle detrazioni Irpef
Questo tetto massimo dovrebbe riguardare tutte le somme che si possono detrarre, a qualunque categoria appartengono. Saranno incluse quelle sanitarie (di cui si può detrarre il 19%), ma anche quelle per le rate dell'affitto o del mutuo, così come quelle per gli interventi edilizi (con il bonus ristrutturazioni che sarà confermato al 50% per le prime case). In questi ultimi casi, però, il limite ci sarà solo per i nuovi contratti (di affitto, per un mutuo, per dei lavori), cioè quelli firmati dal 2025 in avanti. Nessun cambiamento retroattivo per le spese già effettuate negli scorsi anni, che potranno continuare a essere detratte senza rientrare in questi calcoli.
Il nuovo sistema quindi sarà strutturato su tre ‘scaglioni' di reddito e terrà conto del numero dei figli. A questo si aggiungerà anche il meccanismo già in vigore da alcuni anni che riguarda solamente le spese detraibili al 19% (come quelle sanitarie): per queste, il tetto massimo si abbassa per i redditi sopra i 120mila euro e sparisce sopra i 240mila euro.