Dessì e la finta rinuncia alla candidatura con M5S: “Ho firmato, ma non ho capito cosa c’era scritto”
Emanuele Dessì, il candidato senatore pentastellato travolto dalle polemiche perché titolare di un contratto d'affitto per un alloggio popolare da 7 euro mese, ha rinunciato alla candidatura a Palazzo Madama firmando un documento presentatogli dal capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio. Quali clausole contenesse quel foglio di rinuncia alla candidatura, però, non è dato saperlo perché Dessì ha dichiarato al Messaggero di no averne capito il contenuto:
"Cosa ha firmato per rinunciare a candidatura?
"Non posso farlo capire, perché non l'ho capito neanche io".
"Ho firmato e concordato con Luigi un documento, ma non so come funziona, l'ho firmato per il Movimento e basta, per me non c'è problema. Io ho firmato un documento in cui rinuncio alla candidatura. Questo è quello che ho letto sui giornali, io pensavo che fosse una cosa più semplice, evidentemente non lo è".
"Io ho spiegato i miei motivi, ma evidentemente non bastano, quindi voglio togliere questa attenzione mediatica dalla mia persona. A qualcuno posso non piacere, ma non credo che questo mi privi dei miei diritti civili, di esprimere le mie opinioni".
Insomma, il candidato del Movimento 5 Stelle ha dichiarato di aver firmato una formale rinuncia al ruolo di senatore della Repubblica, ma allo stesso tempo non è stato in grado di comprendere il contenuto della dichiarazione firmata di suo pugno. Formalmente, però, come spiegato ieri da Fanpage.it, con la chiusura e il deposito ufficiale delle liste, Dessì non può più rinunciare alla candidatura ed è molto probabile che verrà eletto senatore. Per rinunciare, Emanuele Dessì dovrà presentare la richiesta di dimissioni una volta proclamato parlamentare della Repubblica, ma non è detto che questa richiesta venga accolta dal Parlamento, come già avvenuto in passato.