“A nove figli ho detto basta” così Vanity Fair titolava, nel maggio 2013, l'intervista a Graziano Delrio, nella quale il sottosegretario rivelava il motivo per cui, dopo il nono nato, non ne erano arrivati altri: “Avevamo sempre potuto contare sull'aiuto dei nonni che però, nell'arco di pochissimo tempo, sono mancati tutti. Senza di loro sarebbe diventato impossibile gestire un altro neonato”.
Da figlia di una madre che ha lasciato il lavoro per crescere mio fratello e me, ho colto nelle parole di Delrio una certa incapacità di assumersi le proprie responsabilità genitoriali. I nonni possono aiutare, certo, e molte famiglie si reggono sul loro sostegno, ma la loro non può e non deve essere sostituzione, né assunzione dei compiti dei genitori.
Sia chiaro, non ritengo che le scelte private influiscano sul valore politico di una persona, tuttavia Graziano Delrio ha mostrato in questi giorni, nello spiegare la manovra economica del Governo, la stessa propensione a disinteressarsi delle conseguenze delle proprie azioni dimostrata in famiglia. Alla domanda di Giovanni Floris a Otto e mezzo su come le Regioni potrebbero mantenere i servizi nonostante i tagli statali, il sottosegretario risponde di aver sempre professato la necessità che gli enti locali fossero liberi nell'amministrazione della cosa pubblica.
Il Governo taglia, delegando agli enti locali la responsabilità di garantire comunque servizi ai cittadini. Insomma, non ci resta che ringraziare Delrio che concede la libertà di arrangiarsi.