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Delmastro esorta i nuovi agenti della penitenziaria, Pd presenta un’interrogazione: “Cori e slogan fascisti”

Per IV e Pd, il coro intonato da Andrea Delmastro alla cerimonia di giuramento dei 300 nuovi agenti di Polizia penitenziaria sono “un chiaro riecheggiamento al fascismo”. “Sinistra allucinata continua la caccia alle streghe”, è la replica del sottosegretario di Fratelli d’Italia.
A cura di Giulia Casula
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"Il sottosegretario di Stato alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, ne avrebbe combinata un'altra delle sue". A dirlo è la deputata dem Debora Serracchiani, prima firmataria di un'interrogazione rivolta al ministro della Giustizia Carlo Nordio.

"Durante la cerimonia di giuramento del 190esimo corso di formazione per 300 nuovi agenti di Polizia penitenziaria (Delmastro) si sarebbe lasciato andare ad urla ed esortazioni ai nuovi agenti, un chiaro riecheggiamento a cori e slogan fascisti", racconta la responsabile nazionale Giustizia del Pd.

Il 6 luglio, infatti, il sottosegretario di Fratelli d'Italia si trovava a Verbania in occasione del giuramento dei nuovi agenti della Polizia penitenziaria. In un video, poi diffuso sui social, si vede Delmastro incitare i poliziotti al grido di "Chi sono i migliori?". "Noi, noi, noi!", è la risposta, a cui segue nuovamente la domanda del sottosegretario. "Grazie ragazzi", dice ancora Delmastro.

Il primo a sollevare la questione è stato il capogruppo di Italia Viva al Senato, Enrico Borghi. "Tale performance sarebbe stata persino oggetto di specifiche prove prima della cerimonia ufficiale, condotte dallo stesso Sottosegretario all'interno della caserma", ha raccontato. "Simili esibizioni, alla presenza di esponenti di Governo – cui peraltro è direttamente assegnato l'indirizzo politico dell'amministrazione di riferimento – e dinanzi a 300 agenti, armati e in divisa, rievoca inevitabilmente il coro fascista di mussoliniana memoria ("a noi") e promuove, per questa via, quel tentativo mai sopito di associare le forze armate e di polizia – invero dedite e leali ai valori della nostra Costituzione – a una delle pagine più buie della storia italiana", ha aggiunto.

La risposta di Delmastro non si è fatta attendere. "Una sinistra sempre più allucinata continua la caccia alla streghe", ha scritto il sottosegretario su X. "Borghi, al massimo del suo splendore, invoca il presunto e allucinante periodo fascista per i cori della Penitenziaria. Agevolo documentazione per consentire un più rapido approdo sulla terra e nel mondo reale di questi dispersi nell’Iperuranio".

Nel video allegato da Delmastro si vedono alcune clip, risalenti al 2012 e al 2015 (sotto il governo Renzi), in cui il coro in questione viene intonato in altre occasioni simili. Chiude il filmato un breve estratto di "Lo chiamavano Bulldozer", con Bud Spencer, in cui una squadra di football ripete lo stesso slogan.

Sul caso è intervenuto anche Gennarino De Fazio, segretario di UILPA, sigla sindacale della Polizia penitenziaria. "I migliori siamo noi? Probabilmente no, dopo anni, almeno 25, in cui il Corpo di polizia penitenziaria è stato bistrattato, in maniera trasversale, da tutte le maggioranze parlamentari che si sono succedute", ha detto. "Questo, tuttavia, non deve indurre nessuno a strumentalizzare il grido d’incoraggiamento, goliardico e manifestante lo spirito di corpo dei 300 agenti della scuola Verbania che hanno prestato giuramento sabato scorso. Sono stato personalmente presso l’istituto d’istruzione di Verbania tre settimane fa, dove ho tenuto un’assemblea incontrando molti di quegli agenti e ho visto solo ragazzi volenterosi di prestare la loro opera al servizio delle istituzioni repubblicane e in difesa della democrazia. Non ho visto nessun fascista né donne e uomini disposti a prestarsi a essere inconsapevolmente utilizzati da chicchessia", ha ribadito.

Intanto dal Partito democratico chiedono chiarimenti e si rivolgono direttamente al Guardasigilli. "Chiediamo al ministro della Giustizia se sia a conoscenza di questi fatti, fra l'altro ripresi da dei video pubblicati e se sia vero che addirittura gli agenti abbiano fatto delle prove prima della cerimonia e se ritenga che la condotta del sottosegretario Delmastro sia da considerare consona sia alla situazione e sia al suo ruolo istituzionale", concludono.

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