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Delmastro dice che se le carceri sono sovraffollate è colpa degli stranieri: “Mandiamoli nei loro Paesi”

Per il sottosegretario alla Giustizia Delmastro la ‘colpa’ del sovraffollamento delle carceri è dei detenuti stranieri, che andrebbero rispediti al loro Paese: “Un terzo dei detenuti è straniera e costa tra i 137 e i 150 euro al giorno. Basta moltiplicare 19.213 detenuti stranieri per 365 giorni e abbiamo trovato i fondi per costruire carceri, assumere agenti e personale”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro la ‘colpa' del sovraffollamento delle carceri è dei detenuti stranieri. Proprio ieri è stato presentato un rapporto di ‘Antigone', associazione che si occupa del sistema penitenziario e penale italiano, secondo cui il tasso di affollamento è del 130,6%; se si guarda ai posti effettivamente disponibili sono ormai 56 gli istituti in cui il tasso di affollamento è superiore al 150% e ben 8 quelli in cui è superiore al 190%. Una situazione critica, aggravata dal fattore alte temperature e dall'alto numero di suicidi: nel 2024 siamo a quota 58, di cui 10 solo a luglio e 12 a giugno.

Il tasso di affollamento ufficiale medio in realtà è del 120%. La capienza regolamentare, però, su cui è calcolato il tasso di affollamento ufficiale, non tiene conto dei posti non disponibili, che al 17 giugno 2024 erano in totale 4.123 e di conseguenza il tasso di affollamento reale del nostro sistema penitenziario è ormai del 130,6%. Secondo Antigone al 30 giugno 2024 erano presenti nelle nostre carceri 61.480 detenuti in 51.234 posti detentivi regolamentari. Le donne erano 2.682, il 4,4% dei presenti, mentre gli stranieri erano 19.213, il 31,3%. Ed sarebbe proprio di quest'ultimo gruppo la responsabilità del sovraffollamento, secondo Delmastro.

"Dobbiamo recuperare altri posti per umanizzare la pena. Tant'è che abbiamo sbloccato 166 milioni per l'edilizia penitenziaria incredibilmente bloccati, più 84 col Pnrr, recuperando 6.754 posti sui 10mila mancanti", ha detto il sottosegretario alla Giustizia in un'intervista a Repubblica, commentando i numeri sull'affollamento delle carceri, una "eredità penitenziaria catastrofica che cerchiamo di risolvere".

"La sinistra ci suggerisce uno svuotacarceri già vissuto e quindi inutile. La risposta non può essere questa", ha aggiunto sottolineando che una soluzione potrebbe essere mandare gli stranieri nei loro Paesi.

"Anche, ma non solo. Un terzo dei detenuti è straniera e costa tra i 137 e i 150 euro al giorno. Basta moltiplicare 19.213 detenuti stranieri per 365 giorni e abbiamo trovato i fondi per costruire carceri, assumere agenti e personale". Quella di un commissario per l'edilizia "è un realtà che ci permetterà di recuperare più in fretta i posti mancanti che abbiamo ereditato – ha spiegato -. Dalla sinistra abbiamo ricevuto delusioni e sul binomio umanizzazione e certezza della pena stiamo cercando di ricostruire le carceri".

Le reazioni

‘È disarmante l'analfabetismo istituzionale che il sottosegretario Delmastro continua a esibire quando parla di carcere così come quando fu protagonista del passaggio di informazioni riservate sul caso Cospito al compagno di partito Donzelli. Delmastro parla solo per slogan anziché trovare soluzioni come dovrebbe fare un esponente di governo di fronte a una soluzione penitenziaria al collasso mentre il ministro Nordio si occupa in modo lunare di questioni secondarie", ha dichiarato il segretario di Più Europa Riccardo Magi.

"Non hanno ancora capito che si deve fare presto e intervenire alleggerendo significativamente la pressione del sovraffollamento, a partire dalla proposta di legge sulla liberazione anticipata speciale a prima firma Giachetti. Sono degli irresponsabili!".

"Secondo Delmastro il problema delle carceri si risolve rimandando nei loro Paesi di origine tutti i detenuti migranti? Voglio ricordare che lo Stato e il Governo hanno il compito di governare il sistema carcerario, non di recitare slogan. Non lo stanno facendo, così come non hanno portato risultati sull'immigrazione", ha detto l'europarlamentare Pd Dario Nardella ai microfoni di Radio Anch'io su Radio1.

"L'Italia è stata bocciata dall'Europa sul rispetto dello stato di diritto nelle carceri, dove, lo ricordo, la maggior parte dei detenuti è costituita da immigrati – ha continuato l'eurodeputato -. Ma se lo Stato italiano spende in media ogni giorno 154 euro per un detenuto e di questi soldi soltanto 32 centesimi vanno per la sua rieducazione, i detenuti non vengono reinseriti e il problema si perpetua".

"Sottolineo poi che, dal punto di vista generale, la questione migratoria va affrontata con tutti i Paesi europei e sono molto preoccupato dal voto contrario alla rielezione di Ursula von der Leyen espresso dal partito guidato da Giorgia Meloni perché, se alla lunga resteremo isolati, i problemi diventeranno maggiori".

Cosa c'è nel decreto Carceri

Lo scorso il 3 luglio è stato licenziato dal Cdm il disegno di legge ‘Conversione in legge del decreto-legge 4 luglio 2024, n.92, recante misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della giustizia', ora all'esame della commissione Giustizia di Palazzo Madama, e che dovrebbe arrivare nell'Aula del Senato la prossima settimana. Il provvedimento va convertito in legge entro il prossimo 2 settembre.

Il decreto prevede in sintesi l‘assunzione di 1000 nuove unità per il Corpo della Polizia Penitenziaria, oltre a semplificazioni per consentire a chi ne ha diritto di uscire dal carcere in anticipo; e ancora, più telefonate a casa per i detenuti e l'introduzione di un albo di comunità adibite alla detenzione domiciliare.

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