Delmastro ancora contro i magistrati: “Aderiscono allo sciopero ma si fanno pagare, miserie dell’umanità”

In occasione dello sciopero dei magistrati, indetto dall'Anm contro la riforma della Giustizia, e in particolare contro la separazione delle carriere, il sottosegretario Delmastro, fresco di condanna in primo grado a 8 mesi di carcere per il caso Cospito, per il reato di rivelazione di segreto d'ufficio, non perde tempo e lancia un nuovo attacco contro la categoria. Lo sciopero era stato indetto quando l'Associazione nazionale magistrati era ancora guidata dal presidente Santalucia, ed è stato confermato dal suo successore, Cesare Parodi.
Secondo l'esponente di Fdi, ha spiegato al "Tempo" come andrebbe sanata la distanza tra governo e magistratura: "Lo sciopero è legittimo, così come lo è per il Governo procedere con le riforme. Un dato positivo è che il nuovo presidente (Cesare Parodi ndr) cerchi il dialogo, perché le riforme non sono fatte per spirito di rivalsa, ma per aiutare la magistratura a ritrovare l'onorabilità che le spetta".
Il Tempo ha dato conto di una ‘schedatura' da parte dell'Anm, che avrebbe mandato a giudici e pm una mail in merito alla convocazione dello sciopero della categoria previsto per oggi, in cui era anche contenuta una richiesta di fornire dati anagrafici e funzioni del magistrato che partecipa alla protesta, con la motivazione di consentire all'associazione di "raccogliere in tempo reale il dato statistico della adesione allo sciopero", naturalmente nel rispetto della privacy.
"Di solito questi dati sono elaborati dalle procure, dai tribunali e mandati al ministero. È anomalo che vengano richiesti cosi' dall'Anm – ha commentato Delmastro – Poi ognuno deve fare il suo percorso, e noi sappiamo cosa ci hanno chiesto i nostri elettori: una riforma della magistratura che preveda la separazione delle carriere, il sorteggio, soprattutto al Csm, e l'Alta Corte disciplinare. Così finalmente non sarà più il controllore a controllare sé stesso".
I magistrati oggi scioperano contro la riforma del governo Meloni invocando la Costituzione, ma per Delmastro "La riforma costituzionale è quanto di più costituzionale ci sia. Invocare la Costituzione è strumentale". Secondo il sottosegretario "La stragrande maggioranza dei magistrati vuole solo fare il proprio lavoro e ottenere i posti direttivi per merito e non per affiliazione. Vogliamo contrastare il potere delle correnti e l'intreccio fra politica e magistratura. E quando parliamo di sorteggio, è dei togati e dei laici. Mai più la politica che si intreccia con la magistratura. Questo servirà a ridare equilibrio ai poteri e autonomia sia alla magistratura che alla politica, cosa che oggi non c'è".
Il giornalista del quotidiano fa notare al sottosegretario che oggi saranno garantite le udienze urgenti perché inderogabili, però alcuni magistrati avrebbero utilizzato uno stratagemma: aderiscono allo sciopero e hanno al contempo orario pagato. Per Delmastro "queste sono miserie dell'umanità perché mescolano la dimensione politica con il lato economico", ha sentenziato.
Subito dopo la sua sentenza, arrivata giovedì scorso, Delmastro ha dichiarato che non si dimetterà, perché a suo dire è stata una sentenza "politica", e su questo ha il totale appoggio della premier Meloni e della sua maggioranza: "Ho semplicemente detto che non mi ha convinto il Tribunale, la Procura della Repubblica che ha chiesto per ben tre volte la mia assoluzione. Credo di essere entrato nel Guinness dei primati. Troverò il mio giudice a Berlino, perché continuo a confidare nella magistratura nonostante alcuni giudici".
Subito dopo la sentenza Meloni aveva preso apertamente le sue difese, dicendosi "sconcertata", attaccando frontalmente i giudici e mettendo in dubbio la correttezza della loro interpretazione: "Mi chiedo se il giudizio sia realmente basato sul merito della questione. Il sottosegretario Delmastro rimane al suo posto", ha assicurato.