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Dell’Utri: “Sono un prigioniero politico, voglio i servizi sociali come Berlusconi”

Dopo la condanna Marcello Dell’Utri parla a La Repubblica: “Se mi estradano? Vorrei essere affidato ai servizi sociali, come il Presidente Silvio Berlusconi”.
A cura di Redazione
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Non ha dubbi Marcello Dell'Utri il giorno dopo la conferma della condanna definitiva ratificata dalla Cassazione e affida il suo sfogo al taccuino di Francesco Viviano per Repubblica: "o sono un prigioniero politico perché quella di venerdì è stata una ‘sentenza politica', una sentenza già scritta di un processo che mi ha perseguitato per oltre 20 anni soltanto perché ho fatto assumere Vittorio Mangano come stalliere nella villa di Arcore del Presidente Silvio Berlusconi". E se "Mangano è una persona per me davvero speciale" allo stesso tempo Dell'Utri ribadisce la sua volontà di affidarsi al ricorso alla Corte Europea di Strasburgo per verificare la correttezza del procedimento nei suoi confronti.

In ogni caso, Dell'Utri ribadisce di non essere affatto da considerare come un latitante: "Sono venuto qui senza nascondermi e da quando sono a Beirut ho sempre usato il mio cellulare che probabilmente poteva essere intercettato. Io sono partito con il mio nome e cognome, non ho usato altri mezzi". Certo è che la prospettiva dell'estradizione appare più che concreta e l'ex senatore spiega quali saranno le sue richieste: "Se mi estradano? Vorrei essere affidato ai servizi sociali, come il Presidente Silvio Berlusconi".

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