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Dell’Utri, le intercettazioni: il piano di fuga con i soldi di Berlusconi

“Praticamente ci fanno credito perché sanno che siamo vicini al presidente Berlusconi, dobbiamo dimostrare questa vicinanza”: così Alberto Dell’Utri, il gemello dell’ex senatore arrestato in Libano, diceva l’8 novembre scorso all’amico Vincenzo Mancuso.
A cura di S. P.
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Quello di Marcello Dell’Utri, l’ex senatore del Pdl arrestato a Beirut, sarebbe stato un piano di fuga studiato a tavolino. Un piano di cui avrebbero parlato il gemello dell’ex senatore, Alberto Dell’Utri, e l’amico catanese Vincenzo Mancuso l’8 novembre scorso al ristorante romano Assunta Madre. La conversazione tra i due è stata intercettata – è l’intercettazione che ha dato il via ai sospetti e alle indagini sulla latitanza preventiva dell’ex senatore – e le loro parole sono apparse su diversi quotidiani. Di cosa parlavano Dell’Utri e Mancuso? Dell’addio dell’ex senatore all’Italia verso Beirut e la Guinea-Bissau. Un addio che sarebbe stato “sponsorizzato” dall’amico di sempre Silvio Berlusconi e dai suoi soldi. In mezzo al piano di fuga c’era anche una scuola di calcio per bambini africani intitolata a Luigi Berlusconi. “Praticamente ci fanno credito a noi tutti perché sanno che siamo vicini al presidente Berlusconi… dobbiamo dimostrare questa vicinanza”, diceva Alberto Dell’Utri al ristorante. Alberto Dell’Utri racconta che il fratello punta sul Libano e sui rapporti con un candidato alle prossime elezioni presidenziali. Si fa riferimento anche a Gennaro Mokbel, un militante dell’estrema destra negli anni Settanta divenuto imprenditore e coinvolto nello scandalo Finmeccanica- Sparkle-Fastweb la cui famiglia è di origine libanese, e che apre alla Guinea Bissau.

A proposito di Guinea Bissau Mancuso parla di una cifra cospicua da trovare: ebbene, stando alla conversazione di quella sera al ristorante il denaro sarebbe arrivato dal leader di Forza Italia. Alberto Dell’Utri spiega: “Sfruttiamo una onlus di Berlusconi che ha in Africa per la costruzione degli ospedali”. Si parla anche dei passaporti diplomatici: “Passaporto diplomatico di tutto anche perché deve consentire lo spostamento Libano-Guinea-Libano- Guinea e altri Paesi africani eventualmente… Allora intanto hanno preso la concessione dei Gratta e vinci…”, continua Alberto. Gli altri clienti del ristorante coprono le voci finché si sentono i due interlocutori ridere. L’intercettazione ha fatto scattare l’allarme che ieri ha portato all’arresto di Marcello Dell’Utri a Beirut.

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