Delega fiscale, per chi si abbassano le tasse con la riforma del governo Meloni
Inizia la riforma fiscale del governo Meloni. O meglio, sono partiti i due anni di tempo che il governo avrà a disposizione per mettere in atto la legge delega che il Parlamento ha approvato venerdì scorso. Nel testo della delega ci sono moltissime indicazioni: dall'Irpef all'evasione fiscale, dall'Iva alla cedolare secca. Nella maggior parte dei casi, non si tratta di indicazioni precise: trattandosi di una delega, si indica semplicemente al governo che cosa deve fare, e poi saranno i decreti dell'esecutivo a stabilire i dettagli e le cifre esatte.
Ciò che è certo è che, almeno nelle intenzioni della delega, alcune fasce vedranno una riduzione del carico fiscale. Se per l'Irpef non è ancora certo come cambieranno le aliquote, è dichiarata l'intenzione di abbassare le tasse su tredicesime e straordinari. Per le aziende, poi, ci saranno molte agevolazioni nel rapporto con il Fisco. Ecco alcune delle novità più importanti.
Come cambia l'Irpef e chi ci guadagna
Il testo della delega non specifica cosa si intende fare con l'Irpef, se non la "la revisione e la graduale riduzione". Si parla di un obiettivo flat tax (cioè una stessa imposta uguale per tutti), da raggiungere però entro fine legislatura. Nel frattempo, i rappresentanti del governo hanno già assicurato più volte quale sarà il primo passo: la riduzione del numero di aliquote Irpef, da quattro a tre.
Non conoscendo le cifre esatte, non si può stimare esattamente chi ci guadagnerà di più. Sicuramente il risparmio maggiore sarà per i redditi alti, in particolare da 50/60mila euro l'anno in su (con circa 700 euro risparmiati, potenzialmente). A seconda di come verranno rimodulate le aliquote, poi, potrebbero vedere un calo dell'imposta anche coloro che hanno un reddito più basso: si parla, ad esempio di 100 euro risparmiati per chi guadagna circa 20mila euro all'anno. I dettagli però, come detto, al momento non sono ancora stati stabiliti: in altre possibili divisioni delle aliquote, non ci sarebbe un particolare risparmio per chi si trova nelle fasce più basse di reddito.
Dipendenti, scendono le imposte sulle tredicesime
Una delle previsioni della delega è che ci sia una tassazione agevolata su straordinari, premi di produttività e tredicesima. Anche in questo caso, non ci sono ancora cifre esatte per poter fare calcoli precisi, ma solo l'annuncio che sul tema arriverà un decreto. Le tasse ridotte sulla tredicesima, peraltro, sono il compromesso con cui il governo Meloni ha compensato la mancanza della cosiddetta flat tax incrementale per i dipendenti: una riforma che avrebbe abbassato le tasse sui guadagni aggiuntivi rispetto agli anni precedenti.
Aziende, Ires ridotta e rapporto ‘agevolato' con il Fisco
A interessare le imprese ci sono soprattutto due riforme: il superamento dell'Irap e riduzione dell'Ires da una parte, e il concordato preventivo con il Fisco dall'altra. Per quel che riguarda le imposte, l'Irap sarà "superata" ma il gettito alle Regioni dovrà comunque essere lo stesso, si legge nella delega. L'Ires, invece, avrà un doppio regime: oltre alla normale aliquota al 24%, ci sarà un regime vantaggioso per chi investe in innovazione, assume personale o distribuisce gli utili tra i dipendenti.
Per quanto riguarda il Fisco, invece, le partite Iva e le piccole e medie imprese avranno accesso al concordato preventivo biennale con l'Agenzia delle Entrate. Ovvero, potranno mettersi d'accordo con l'Agenzia su quanto pagare per i due anni successivi, e in cambio non ci saranno contestazioni sull'Irpef per due anni.
Iva, cedolare secca, superbollo: gli altri possibili tagli
Ci sono poi alcune indicazioni che porteranno ad abbassare alcune imposte specifiche, quando saranno messe in atto. Per quanto riguarda l'Iva, la delega chiede di armonizzare le soglie e renderle più aderenti alla normativa europea in materia. Dovrebbero cambiare quindi le soglie Iva, diventando uguali per prodotti comparabili. C'è anche la possibilità che, su alcuni beni di prima necessità, l'Iva sia ridotta a zero.
Un'altra previsione è quella di espandere la cedolare secca. Il contratto che permette di risparmiare ai proprietari di immobili che danno in affitto le abitazioni sarà allargato: potranno usarlo anche coloro che affittano immobili adibiti a un uso non abitativo, se si tratta di esercenti un'attività d'impresa, o di arti e professioni.
Infine, il superbollo per le auto di grossa cilindrata. Per diverso tempo il ministro Salvini aveva promesso che l'imposta sulle super-auto sarebbe stata cancellata, poi la norma era sparita dal testo della delega. Nella sua ultima versione, la legge prevede di "valutare l’eventuale e progressivo superamento" del superbollo. Una formula piuttosto generica, che non dà garanzie né sui tempi né sulla certezza che la tassa venga effettivamente cancellata.