Def, Di Battista: “Per Bankitalia ci vorrebbe una modifica della governance”
Sui rilievi di Bankitalia, emersi oggi durante un'audizione parlamentare sulla nota di aggiornamento al Def, è intervenuto anche Alessandro Di Battista con un post su Facebook: "Mi sono fatto il culo per 5 anni girando tutte le piazze italiane mettendo in guardia i cittadini italiani dal capitalismo finanziario, dai conflitti di interesse tra Dipartimento del Tesoro e banche d'affari e spiegando quanto sia urgente, proprio per difendere i loro risparmi, una modifica della governance di Bankitalia. Mi auguro che il governo, passata la legge finanziaria, metta mano a tutto questo".
Per il grillino sarebbe necessario un cambio della governance: "La verità è che oggi, Bankitalia, è di fatto controllata dalle banche private che dovrebbe controllare e le banche private sono incazzate nere, non perché ci sarà deficit al 2,4%, ma perché, per la prima volta, si distribuiscono risorse alla povera gente e non a loro. Questo è un precedente pericoloso per tutto il capitalismo finanziario (nemico dell'economia reale!)".
E poi ha aggiunto sarcastico: "Ero preoccupatissimo, non ci dormivo la notte, mi chiedevo: ‘Possibile che Bankitalia non sia ancora intervenuta pubblicamente per criticare il Def, quindi il reddito di cittadinanza, quindi la modifica della Fornero, quindi il Governo?".
E ancora: "D'altronde erano già intervenuti tutti: Moscovici, Junker, Mario Monti, Cottarelli da Fazio, poi Cottarelli da Fazio, e poi Cottarelli da Fazio, e ancora Cottarelli da Fazio, e poi la Fornero, quel che resta del PD, quel che resta di Forza Italia, quel che resta di Renzi, quel che resta dei resti di Berlusconi, svariati burocrati senza volto, quegli strozzini legalizzati del Fondo Monetario Internazionale…mancavano solo il Trio Drombo, Skeletorn, gli Exogini e, per l'appunto, Bankitalia. Ora si che sto tranquillo".
Palazzo Koch sostanzialmente ha criticato l'operazione del governo nel suo complesso, definendola "modesta", e prendendo di mira una delle misure chiave promossa da Lega e 5S, la riforma della legge Fornero. Secondo Bankitalia bisogna salvaguardare la "sostenibilità e l'equità intergenerazionale del sistema pensionistico italiano", spiegando pertanto che "è fondamentale non tornare indietro".
La bocciatura non è piaciuta al leader pentastellato Luigi Di Maio, che oggi ha dichiarato: "Se Bankitalia vuole un governo che non tocca la Fornero, la prossima volta si presenti alle elezioni con questo programma. Nessun italiano ha mai votato per la Fornero. E' stato un esproprio di diritti e democrazia che viene rimborsato. Indietro non si torna".