Decreto sulle liberalizzazioni in Cdm: ecco la bozza
Il decreto sulle liberalizzazioni è sul tavolo del Consiglio dei ministri e verrà varato quest'oggi. Le misure previste dal provvedimento restano, grossomodo, quelle già anticipate dagli organi di informazione, anche se potrebbero non mancare novità dell'ultim'ora. Si sta studiando, ad esempio, la possibilità che la Pubblica amministrazione paghi il debito pendente con le imprese (una cifra di circa 70 miliardi di euro) utilizzando dei titoli di Stato. Si tratta di una misura che trova il favore del Ministro Passera e che sembra non dispiacere troppo a Confindustria, ma la Ragioneria e il Tesoro, un po' dubbiosi, preferiscono pensarci ancora un po'.
Il provvedimento sulle liberalizzazioni potrebbe anche essere accompagnato da altri due decreti: uno sulle semplificazioni e uno per bloccare l'asta gratuita delle frequenze televisive. Vediamo, però, nello specifico le principali misure che introdurrà il testo sulle liberalizzazioni.
LA BOZZA COMPLETA DEL DECRETO >>>> QUI
Taxi
Della doppia licenza non se ne fa niente. La territorialità, cioè la possibilità di esercitare il servizio non necessariamente nel Comune che ha rilasciato la licenza, e la possibilità di mettere a gare delle nuove licenze saranno demandate all'Autorità della Rete in accordo con i Comuni e i rappresentanti di categoria.
Carburanti e distributori
Rispetto alla bozza precedente del decreto, viene meno l'obbligo di vendere la metà degli impianti in mano alle compagnie. Il nuovo testo prevede la facoltà dei gestori di accordarsi per riscattare gli impianti dietro un "equo indennizzo". Per quanto riguarda l'esclusiva del rifornimento, l'ultima stesura dispone che i gestori proprietari avranno facoltà di comperare carburanti senza vincoli di marca per il 50%; tale facoltà resta preclusa per i gestori non proprietari. I distributori potranno poi vendere giornali, tabacchi e cibo. I distributori esclusivamente self service potranno essere aperti, ma solo fuori dai centri abitati.
Farmaci e farmacie
Ci saranno più farmacie, circa cinquemila in più. Alle regioni toccherà assegnare, tramite concorso, almeno l'80% delle nuove licenze: se non lo faranno saranno "commissariate". Rispetto alla prima versione del provvedimento, però, si registra una frenata per quanto riguarda la vendita di farmaci di categoria C nelle parafarmacie.
Tariffe dei professionisti
Il testo dispone l'abolizione delle tariffe minime e massime dei professionisti. Abolizione anche per quanto riguarda la tariffe notarili. Nel caso un compenso non possa essere determinato "secondo gli usi", il giudice deciderà in base al criterio di equità e non più acquisendo il parere dell'ordine professionale cui il professionista fa riferimento.
Rc auto
Previsto uno sconto per chi farà istallare una scatola nera sul proprio veicolo. Gli agenti assicurativi, poi, non avranno più l'obbligo di offrire al proprio cliente polizze di più compagnie. Bisognerà però informarlo "sulla tariffa e sulle condizioni contrattuali di almeno tre diverse compagnie assicurative non appartenenti a medesimi gruppi".
Negozi e sconti
Rispetto alla prima bozza, c'è un ammorbidimento per quanto riguarda la libertà di praticare sconti. Nella prima versione del provvedimento veniva lasciata ai negozi libertà di decidere come e quando proporre "sconti, saldi o vendite straordinarie" senza dover darne avviso all'amministrazione; l'ultima stesura, invece, prevede, in maniera pi generica, la "semplificazione e liberalizzazione di alcune modalità di promozione". In pratica i negozi potranno proporre alcune promozioni anche fuori dal periodo dei saldi.
Ferrovie e rete ferroviaria
L'operazione di scorporo della rete Rfi dalla holding Fs non si farà, almeno per ora. Prima di tornare sulla faccenda, il governo attende di ricevere la relazione sulla concorrenza potenziale (anche alla luce del futuro ingresso nel mercato di Ntv) prodotta dall'Autorità delle reti. Saltato anche l'obbligo di gara per l'affidamento del trasporto regionale da parte delle Regioni.
Autostrade
Il sistema del "tetto al prezzo" degli incrementi tariffari, oggi stabilito annualmente dall'Anas e dal ministero dei trasporti, verrà fissato dall'Autorità della Rete, ma solo per i nuovi contratti di gestione. Non verranno quindi toccati gli attuali concessionari (Autostrade). Prevista anche la possibilità di aprire nuove aree di servizio lungo le autostrade.