Decreto Sostegni, ristori dal 20 al 60% delle perdite per imprese fino a 10 milioni di fatturato
Il decreto Sostegni sta per vedere la luce. Dopo settimane di attesa e discussione, ci siamo (forse). La trattativa nella maggioranza sul primo decreto legge economico del governo Draghi è arrivata alle battute finali. Dall'ultima riunione, che si è conclusa in tarda mattinata, emergono nuovi dettagli soprattutto per ciò che riguarda i ristori alle imprese colpite dalle chiusure e dalle restrizioni per contrastare la pandemia di Covid-19. Ma il decreto conterrà misure di ogni tipo: dalla proroga del blocco dei licenziamenti alla pace fiscale per alcune cartelle, dagli aiuti specifici per il settore della montagna ai fondi per acquistare vaccini e medicinali anticovid.
Lo schema dei ristori: percentuale decrescente in base al fatturato
Il requisito posto dal governo Draghi per accedere ai ristori previsti è la perdita di fatturato. Si supera il sistema dei codici ATECO e si guarda direttamente a quanto è sceso il fatturato medio mensile del 2020 rispetto a quello dello stesso periodo del 2019: se è calato almeno del 30% si accede direttamente ai risarcimenti dello Stato. Il decreto Sostegni prevede cinque fasce per ricevere i ristori: per le aziende con fatturato fino a 100mila euro, l'indennità sarà del 60% della differenza tra fatturato medio mensile del 2020 e del 2019, per quelle tra 100mila euro e 400mila euro il 50%, tra 400mila e un milione sarà il 40%, tra un milione e cinque milioni il 30% e tra 5 e 10 milioni il 20%. I ristori vengono calcolati sostanzialmente sulle perdite, in maniera decrescente in base al fatturato. Secondo delle stime dell'Agenzia delle entrate sarebbero circa 3 milioni i soggetti che riceveranno i risarcimenti, per un totale di 11,1 miliardi di euro (mediamente 3.700 euro a soggetto).
Blocco dei licenziamenti, cartelle e fondi per i vaccini: tutte le misure del decreto Sostegni
Nel decreto Sostegni ci saranno anche molte altre misure: il blocco dei licenziamenti verrà generalmente prorogato al 30 giugno, ma il ministro del Lavoro Orlando ha già spiegato che per chi non ha la cassa integrazione si arriverà ad ottobre. Prorogata anche la cig Covid fino a fine anno. Ci sarà anche uno stanziamento di circa quattro miliardi di euro – raddoppiato rispetto all'idea iniziale – per vaccini e farmaci anticovid. E ancora la notifica delle cartelle esattoriali spalmata in due anni e la pace fiscale per le cartelle non pagate e risalenti al periodo 2000-2015 inferiori a 5mila euro.