Decreto sicurezza, da Pontida Salvini avverte: “Se lo cancellano faremo un referendum”
Il leader della Lega ed ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, prova a blindare il decreto sicurezza. Parlando a Pontida e arrivando sul pratone dove si tiene il raduno leghista Salvini va all’attacco del governo sui decreti sicurezza: “Il problema è che l'Italia torna ad essere un campo profughi. Lo vedremo nelle prossime settimane. Le Ong hanno festeggiato. Se smonteranno il decreto sicurezza sarà un'altra occasione di referendum, perché sia il popolo ad opporsi alle scelte del palazzo. Sull'immigrazione la vede grigia nei prossimi mesi, la vedo male”. Per questo, “se smonteranno il decreto sicurezza sarà un’altra occasione di referendum perché sarà il popolo a opporsi alle scelte di palazzo attraverso un referendum”.
A Pontida tiene banco anche la dichiarazione di Vito Comencini, deputato leghista, che ha attaccato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dicendo “mi fa schifo”. Salvini torna su quelle parole: “Possono essere sbagliati i toni. Bisogna sempre portare rispetto. Sicuramente sono state fatte scelte che non corrispondono alla volontà popolare nelle ultime settimane ma io non uso l'insulto e propongo agli italiani un cambiamento”. Poi il leader leghista parla anche dei rapporti di Giuseppe Conte con i partner europei: “Sono curioso di capire cosa ha svenduto il presidente del Consiglio in termini di sovranità e di economia italiana per avere la pacca sulla spalla che ha avuto da Macron e dalla Merkel. Vigileremo”.
Un referendum anche sulla legge elettorale
Salvini parla anche di legge elettorale e afferma che gli alleati del centrodestra “sono d'accordo con un referendum sulla legge elettorale. Ne avevo parlato con entrambi”, dice riferendosi a Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Poi il leader leghista aggiunge: “Io voglio che ogni italiano sappia per chi vota, senza che ci siano partitini che tengono in ostaggio il Paese”. Secondo Salvini serve una legge elettorale puramente maggioritaria per mettere “in sicurezza il Paese”. L’obiettivo è quello di dire basta ai “partitini che tengono in ostaggio il Paese, con il 3-4%. Gli italiani vogliono chiarezza, quindi avanti con il referendum”.