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Decreto sicurezza

Decreto Sicurezza, Consulta lo boccia: incostituzionale impedire iscrizione all’anagrafe ai migranti

La Consulta ha bocciato il primo decreto Sicurezza di Salvini, è incostituzionale la norma che nega l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo. Il leader della Lega Matteo Salvini: “Anche sui Decreti Sicurezza qualche giudice, come accade troppo spesso, decide di fare politica sostituendosi al Parlamento”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La Corte costituzionale ha bocciato oggi il decreto Sicurezza targato Salvini. I giudici hanno esaminato oggi le questioni di legittimità costituzionale sollevate dai Tribunali di Milano, Ancona e Salerno, sulla disposizione che preclude l'iscrizione anagrafica degli stranieri richiedenti asilo, introdotta con il primo ‘dl Sicurezza' (n. 113 del 2018).

In attesa delle motivazioni della sentenza, l'Ufficio stampa della Corte fa sapere che la disposizione censurata non è stata ritenuta dalla Corte in contrasto con l'articolo 77 della Costituzione, sui requisiti di necessità e di urgenza dei decreti legge. Tuttavia, la Corte ne ha dichiarato l'incostituzionalità per violazione dell'articolo 3 della Costituzione sotto un duplice profilo: per irrazionalità intrinseca, poiché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal decreto; per irragionevole disparità di trattamento, perché rende ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l'accesso ai servizi che siano anche ad essi garantiti.

Le reazioni alla sentenza

Uno dei primi a intervenire sulla sentenza è il viceministro dell'Interno Matteo Mauri: "La Corte Costituzionale conferma l'assurdità di alcune delle scelte propagandistiche volute dall'ex Ministro Salvini. I cui Decreti hanno prodotto molti effetti negativi per tutti. Escludere dall'iscrizione anagrafica i richiedenti asilo era irragionevole e controproducente, oltre che incostituzionale".

"Se l'idea sbandierata era quella di ottenere più sicurezza – ha affermato – in realtà si è ottenuto l'esatto contrario. Non è un caso che, nel lavoro che stiamo facendo sul Decreto immigrazione, ci sia già scritto nero su bianco che verrà reintrodotta l'iscrizione all'anagrafe. Su questo e su altro stiamo lavorando a un provvedimento per affrontare con pragmatismo il fenomeno dell'immigrazione e per azzerare gli effetti negativi dei Decreti Salvini".

"Avevamo ragione. Se ancora servisse un'ulteriore conferma che i decreti Sicurezza vanno cancellati perché il loro unico obiettivo e' l'emarginazione delle fasce piu' deboli della popolazione, arriva anche il pronunciamento della Consulta", ha scritto il deputato Erasmo Palazzotto (LeU) in una nota. "Non possiamo aspettare che la Corte Costituzionale si sostituisca alla politica. Occorre riscrivere, nel solco del dettato costituzionale, le leggi sull'immigrazione al fine di costruire una sicurezza reale e collettiva che si fondi sul rispetto dei diritti di tutte e tutti".

Salvini: "I giudici fanno politica"

La reazione di Matteo Salvini non si fa attendere: "Anche sui decreti Sicurezza qualche giudice, come accade troppo spesso, decide di fare politica sostituendosi al Parlamento. Un ‘richiedente asilo' in oltre il 50% dei casi viene riconosciuto come clandestino dalle commissioni prefettizie, senza quindi nessun diritto di rimanere in Italia: secondo la Corte dovremmo quindi premiare chi mente e infrange la legge? La sicurezza e il benessere degli Italiani, degli immigrati perbene e dei veri richiedenti asilo, vengono prima di tutto", ha detto ad Affaritaliani.it il segretario della Lega.

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