Decreto sicurezza bis, il Consiglio dei ministri approva il provvedimento voluto da Salvini
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sicurezza bis. Dopo settimane di rinvii, con tanto di scontro nel governo sui tempi di approvazione del provvedimento fortemente voluto dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, alla fine è arrivato oggi – dopo circa due ore di vertice a Palazzo Chigi – l’ok del governo al testo (qui il testo del decreto sicurezza bis). “Habemus decretum”, esordisce in conferenza stampa lo stesso Salvini, esultando per l’approvazione del provvedimento riguardante anche il tema dei migranti. Secondo il ministro dell’Interno, quello di oggi è un “passo in avanti per la sicurezza del Paese”.
In conferenza stampa presenzia anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che riepiloga anche l’iter di questo provvedimento, fermo per settimane nei cassetti di Palazzo Chigi durante il periodo elettorale: “C'erano in sospeso delle deliberazioni, tra cui uno schema di decreto che, anche nel gergo giornalistico, viene definito sicurezza bis. Facciamo un passo indietro sulla genesi: era in lavorazione durante la campagna elettorale, poi ci sono stati interventi rispetto alla versione originaria ed era in dirittura d'arrivo, ma a ridosso della competizione elettorale io stesso ho chiesto di rinviare al ministro Salvini, perché fissare il Cdm a due giorni della giornata elettorale non mi pareva opportuno”.
Salvini ricorda invece i punti principali del decreto: la lotta all’immigrazione clandestina “per cui si prevede la confisca delle navi, multa dal 10 a 50mila euro per comandante, armatore e proprietario delle navi che non ottemperano alle richieste della Guardia Finanza e la possibilità di pagare agenti in borghese e usare le intercettazioni”. Per quanto riguarda il testo, secondo quanto riportano alcune fonti, non ci sarà nessuna multa per chi effettua salvataggi in mare ma sarà prevista una sanzione per le navi che decideranno di avvicinarsi alla costa nonostante siano state diffidate a farlo.
Secondo il ministro dell’Interno non c’è alcun rischio di incostituzionalità del provvedimento: “Siamo assolutamente tranquilli sulla costituzionalità del decreto sicurezza bis”, assicura aggiungendo che il decreto non è repressivo, ma è “rispettoso delle norme italiane ed estere”. “Abbiamo specificato che gli episodi di violenza durante pubbliche manifestazioni debbano prevedere concreto pericolo a persone o cose con l'utilizzo di razzi, petardi, mazze o bastoni. Non penso che la libertà di pensiero di qualunque italiano passi attraverso strumenti di questo tipo”, afferma ancora Salvini.