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Decreto Pubblica Amministrazione: 3mila assunzioni, stabilizzazione precari e rafforzamento enti locali

Nel nuovo decreto sulla Pubblica amministrazione, che finirà probabilmente sul tavolo del Cdm giovedì, ci sono 3mila assunzioni: circa 1.700 sono straordinarie e un migliaio, fra il 2023 e il 2026, sono quelle per le forze dell’ordine.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nella bozza del decreto Pubblica Amministrazione atteso nel prossimo Consiglio dei ministri, che potrebbe tenersi giovedì sono presenti in tutto trenta articoli.

Nel documento, che Fanpage.it ha avuto modo di visualizzare, ci sono più assunzioni nei diversi livelli della pubblica amministrazione, misure per il potenziamento delle funzioni degli enti locali, riorganizzazione delle partecipate pubbliche. Tra le misure del provvedimento c'è pure la possibilità di trattenere in servizio personale dirigenziale e di richiamare dirigenti già in pensione con contratti a termine fino a due anni. Previste anche alcune norme di riordino del funzionamento dei ministeri. Alcuni di questi interventi servono a tamponare anche i ritardi del Pnrr: è il caso per esempio del commissariamento del Formez, che gestisce i concorsi pubblici della Pa. Vediamo nel dettaglio le misure.

3mila assunzioni nella Pa

Secondo la bozza sono in arrivo circa 3mila assunzioni nella Pubblica amministrazione, attorno a 1.700 sono straordinarie e un migliaio, fra il 2023 e il 2026, per le forze dell'ordine. Come si evince dalle tabelle allegate alla bozza, oltre un migliaio sono destinate ai ministeri, fra dirigenti, funzionari e assistenti: 301 all'Interno, 11 alla Cultura, 20 alle Infrastrutture, 210 agli Esteri, 103 all'Agricoltura, 4 all'Ambiente, 4 a Università e ricerca, 2 al Ministero per imprese e made in Italy, 350 funzionari a quello del Lavoro, 142 al Turismo, 49 alla Salute.

Stabilizzazione precari enti locali

Per rafforzare la capacità amministrativa degli enti locali, nel provvedimento di parla di stabilizzazione dei precari che hanno lavorato in Regioni, Province e Comuni per almeno tre anni. In particolare si dà la possibilità a Regioni, Province e Comuni di procedere alla stabilizzazione fino al 31 dicembre 2026 che abbiano superato i 36 mesi a tempo determinato, nei limiti della pianta organica e previo superamento di un "colloquio selettivo".

Rientro in servizio di personale dirigenziale in pensione

Le amministrazioni pubbliche, comprese regioni, province e comuni potranno richiamare in servizio per due anni in posizioni dirigenziali "personale collocato in quiescenza" in numero "non superiore al 10 per cento delle facoltà assunzionali disponibili a legislazione vigente" e con incarichi che dovranno comunque cessare entro il 2026.  La misura prevede che nel bando di reclutamento dovrà essere riservata una quota analoga per l'assunzione di under 30. Prevista anche la possibilità di trattenere in servizio dirigenti "in possesso di specifiche professionalità".

Commissariamento Formez

Decadono il presidente e il Consiglio di amministrazione di FormezPA, che viene commissariato dal capo del Dipartimento della funzione pubblica della presidenza del Consiglio. Il commissario dovrà modificare lo statuto, il regolamento interno, l’organizzazione e la struttura interna. Entro trenta giorni dall'entrata in vigore dello statuto e del regolamento verranno ricostituiti i nuovi organi. Il commissariamento avviene nell'ambito di un allargamento delle competenze del FormezPa.

Cambiano le norme per l'inviato speciale per il cambiamento climatico

L'inviato speciale per il cambiamento climatico potrà essere anche un esterno al perimetro della Pa. Lo prevede il testo del decreto. L'articolo 11 del dl modifica le norme in vigore in base alla quale la figura deve essere individuata nell'ambito del personale di livello dirigenziale dipendente di amministrazioni pubbliche. Per l'attuazione della misura vengono stanziati 350mila euro per ciascuna delle annualità 2023, 2024 e 2025.

Enit diventa una società per azioni

Enit, l'agenzia nazionale per il turismo, diventa società per azioni, sotto la vigilanza del Ministero del turismo. "Al fine di rendere più incisiva e razionale l'attività di supporto svolta da Enit – Agenzia nazionale per il turismo, che tenga conto delle specificità del settore e delle potenzialità dell'offerta turistica nazionale, così da potenziarne la attrattività anche attraverso adeguate forme di destagionalizzazione, diversificazione dell'offerta, valorizzazione mirata di strutture e siti con spiccata vocazione verso tali forme di domanda turistica, nonché formazione specialistica degli addetti ai servizi e sviluppo di un ecosistema digitale per la più efficiente e razionale fruizione dei beni e servizi offerti in tali settori, il Ministero del turismo è autorizzato a costituire una società per azioni denominata ‘ENIT S.p.A.' con un capitale sociale iniziale di 10 milioni di euro. Le azioni sono attribuite al Ministero dell'economia e delle finanze che esercita i diritti dell'azionista".

ENIT S.p.A., si legge all'articolo 22, costituisce una società in house ed è sottoposta ai poteri di vigilanza e controllo del Ministero del turismo.

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