Decreto Natale, le regole per gli spostamenti: quando ci si potrà muovere da un Comune all’altro
Le regole per Natale sono ufficiali. Il governo ha sciolto la riserva sulle restrizioni per le feste natalizie, contenute in un nuovo decreto, valido dal 24 dicembre al 6 gennaio. Il Consiglio dei ministri si è riunito 18 a Palazzo Chigi per discutere delle misure che accompagneranno il periodo delle vacanze, è ha dato il via libera al nuovo provvedimento. L'Italia sarà tutta zona rossa a Natale e negli altri giorni festivi e prefestivi dal 24 al 6 gennaio, con limitazioni negli spostamenti e chiusure di attività. Ma con alcuni giorni di allentamento, in cui tutte le Regioni saranno arancioni: in pratica nei giorni feriali, 28, 29 e 30 dicembre, e il 4 gennaio, si potrà uscire di casa, ma all'interno dei confini del proprio Comune.
Le restrizioni in zona rossa nei giorni festivi e prefestivi
Quindi lo stop alla circolazione e la chiusura di bar, ristoranti e negozi è prevista sia nei festivi che nei prefestivi tra il 24 dicembre e il 27 gennaio, e tra il 31 dicembre e il 3 gennaio, per un totale di dieci giorni. In questi giorni non si potrà uscire ci casa se non per ragioni urgenti, cioè per motivi di salute, lavoro o necessità. Ma servirà sempre l'autocertificazione.
Le regole sugli spostamenti nei giorni feriali
Il 28, 29 e 30 dicembre, invece, le attività di ristorazione rimarranno aperte fino alle 18 e i negozi fino alle 21. Mentre gli spostamenti saranno permessi all'interno della Regione. Ricordiamo infatti che dal lunedì 21 dicembre al 6 gennaio (compreso) ci sarà un blocco totale dei movimenti tra Regioni diverse, anche tra Regioni gialle.
Quali spostamenti sono consentiti con il nuovo decreto
Sono però previste deroghe mirate per permettere i ricongiungimenti familiari, anche tra persone non conviventi, nei giorni festivi e prefestivi in cui sarà in vigore la zona rossa nazionale. Nel periodo delle feste, nei giorni feriali e quindi arancioni, ci si potrà spostare tra piccoli Comuni, di massimo 5mila abitanti, a condizione che i centri non siano distanti più di 30 km. Esclusi quindi dalla deroga i capoluoghi.
Sarà una sorta di mini lockdown totale, con ovviamente il divieto di organizzare cenoni allargati con molti invitati, divieto di assembramenti, come avevano chiesto dal ministro della Cultura Dario Franceschini, il ministro della Salute Roberto Speranza e quello per gli Affari regionali Francesco Boccia. Per quanto riguarda invece i pranzi e le cene ci sarà però una deroga: sarà consentito ricevere fino a un massimo di due congiunti non conviventi, e non saranno conteggiati i minori di 14 anni. Qui non è passata la linea del premier Conte, che aveva chiesto di non calcolare tra gli ospiti gli under 18.
Nella bozza del testo di legge infatti: "Durante i giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 05,00 e le ore 22,00, verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi".