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Decreto Milleproroghe 2011: il Governo mette la fiducia alla Camera

Fiducia sul Milleproroghe 2011: la discussione comincerà domani mattina alla Camera. Accolti i rilievi del Colle, ma le opposzioni protestano duramente.
A cura di Nadia Vitali
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Come annunciato ieri in serata, il Governo ha posto la fiducia  sull’approvazione del maxiemendamento che sostituisce interamente il decreto Milleproroghe, il quale aveva ricevuto dei rilievi da parte del Presidente della Repubblica: dubbi di costituzionalità dovuti all’inserimento all’interno di disposizioni non attinenti il suo oggetto.

A fronte delle perplessità del Colle, il Premier aveva risposto che non era in grado di garantire che le modifiche ci sarebbero state, dal momento che il decreto decade il 27 febbraio;  questo fa supporre che, visti i tempi ristretti, per il nuovo testo verrà posta la fiducia anche al Senato, dove dovrebbe svolgersi la votazione sabato mattina. Il maxiemendamento è stato presentato ieri sera e sottoposto all’esame delle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio; il Colle aveva proposto di eliminare tutti i provvedimenti che avrebbero praticamente trasformato il decreto in “una nuova legge finanziaria”.

Domani alle 9 ci saranno le dichiarazioni di voto e alle 10. 30 la votazione; il risultato è previsto per un’ora dopo circa, mentre a partire dalle 14 ci sarà la diretta tv per il voto definitivo sul provvedimento. Oggi, fino alle 16 sarà possibile presentare gli ordini del giorno. Naturalmente l’ennesimo voto di fiducia, mette nuovamente in luce la questione della debolezza del Governo. Un Governo che “temendo e disprezzando il Parlamento, fa approvare un forfait di norme sulle quali non c’è neanche pieno accordo nella maggioranza ” ha commentato Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati PD; aggiungendo che “le trattative pomeridiane e notturne hanno portato a un Milleproroghe  ricco di spunti per gli avvocati che vorranno impugnare questa o quella norma”. (fonte ANSA)

In sintesi, un modo per approvare una serie di norme che, a quanto pare, resteranno disomogenee tra loro: il fine è quello di ottimizzare i tempi di un Parlamento che può andare avanti solo a colpi di Fiducia, nonostante la “campagna acquisti” di Berlusconi e nonostante le recenti defezioni da Fli.

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