Decreto Maggio, Conte incontra i sindacati: “Faremo il possibile per limitare i danni”
Videoconferenza in serata tra alcuni esponenti del governo e i sindacati. Giuseppe Conte, affiancato dai ministri Roberto Gualtieri, Stefano Patuanelli e Nunzia Catalfo, ha incontrato le parti sociali in vista del decreto di maggio. Sono tanti i punti finiti sul tavolo della discussione: proroga di altri tre mesi per il blocco dei licenziamenti, di nove settimane per la cassa integrazione e di due mesi per quanto riguarda Naspi e Discoll. Ma non solo: si è discusso anche di un aumento del congedo parentale per ulteriori 15 giorni e della possibilità di estendere le indennità messe in campo per contrastare l'emergenza coronavirus anche a colf, badanti, lavoratori intermittenti e dello spettacolo.
Il governo si prepara a sbloccare 55 miliardi nel decreto in arrivo a maggio. Per questo Conte ha parlato di un vero e proprio "patto sociale" che non "lasci indietro nessuno" nonostante la brusca caduta del Pil e una profonda crisi innescata da due mesi di lockdown. "Faremo il possibile per limitare i danni", avrebbe detto Conte. La priorità, quindi, è la salvaguardia delle imprese, del lavoro e della tenuta sociale. Per questo nel decreto si valuta anche l'introduzione del reddito di emergenza. Bisognerà poi lavorare a una semplificazione delle norme per l'attuazione dei provvedimenti sociali: "Stiamo già pensando a un altro provvedimento che sarà completamente dedicato alla sburocratizzazione, con norme di semplificazione". Anche la ministra Catalfo ha sottolineato che durante queste settimane di emergenza l'Inps ha dovuto gestire prestazioni eccezionali per circa 11 milioni di lavoro, ribadendo quindi come una semplificazione nelle procedure aiuterà a ridurre i tempi di erogazione.
Accelerata in vista anche per gli investimenti per il rilancio dell'economia. Nel decreto di maggio, inoltre, dovrebbe essere compresa una ricapitalizzazione fino a 5 milioni di finanziamenti a fondo perduto per le piccole e medie imprese. Per le aziende più grandi, invece, si interverrà tramite la Cassa depositi e prestiti. La ministra del Lavoro inoltre avrebbe ribadito una proposta, già anticipata a Fanpage.it, con cui rimodulare gli orari di lavoro continuando a garantire l'occupazione: alcune ore, in cui magari non sarebbero richieste le prestazioni del lavoratore a causa del calo di attività economica, invece di essere tolte dal contratto verrebbero occupate con percorsi di formazione. Il fondo per sostenere questo progetto sarebbe finanziato direttamente dal ministero del Lavoro.