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Sindacati, Pd e M5s scenderanno in piazza insieme per protestare contro il decreto Lavoro

In tre manifestazioni a maggio, i maggiori sindacati protesteranno contro il decreto Lavoro del governo Meloni. Sia il Partito democratico di Elly Schlein che il Movimento 5 stelle di Giuseppe hanno annunciato che parteciperanno. Il primo appuntamento è il 6 maggio a Bologna.
A cura di Luca Pons
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I sindacati per protestare contro il decreto Lavoro varato dal governo Meloni hanno annunciato tre mobilitazioni unitarie (Cgil, Cisl e Uil) a maggio: una a Bologna il 6 maggio per le Regioni del Nord, una a Milano il 13 maggio per quelle del Nord, e una a Napoli e a Cagliari il 20 maggio per il Sud e le Isole. "Saremo al fianco della mobilitazione unitaria dei sindacati. Siamo estremamente preoccupati di quello che il governo sta facendo", ha detto Elly Schlein, segretaria del Pd. Agli stessi eventi parteciperà anche il Movimento 5 stelle, in una nuova manifestazione di piazza condivisa dopo il corteo antifascista di Firenze, a marzo.

Oggi, parlando ai cronisti, Schlein ha ribadito la linea del Pd: "L'idea che mi sono fatta sul decreto Lavoro è pessima", ha detto, "è una sentenza di condanna alla precarietà. Dietro un intervento del taglio del cuneo fiscale che non è strutturale come servirebbe, ma soltanto temporaneo, hanno nascosto delle norme che riescono ad allargare le maglie della precarietà, che stanno già condizionando le vite di tanti giovani e di tante donne, soprattutto al Sud del nostro Paese", ha detto Schlein.

Invece, "quando si sceglie di prolungare i contratti a termine anche nell'ambito della contrattazione tra le parti, si rendono le lavoratrici e i lavoratori più ricattabili", ha affermato la segretaria. "Questa è una direzione che vuole aumentare la precarietà e si vede: i voucher (che vengono estesi per una spesa fino a 15mila euro l'anno in alcuni settori, ndr) sono una delle forme più becere di precarietà". Schelin ha sottolineato anche il legame tra la denatalità, tema caro al governo Meloni, e il lavoro precario: "Non sopporto più quei politici che prendono in giro i giovani che escono tardi di casa, senza sapere cosa significa vivere con questi contratti precari. Proviamo a capire che la crisi della denatalità si combatte combattendo la precarietà", ha aggiunto.

Da parte loro, Giuseppe Conte e il Movimento 5 stelle hanno parlato di "decreto Precariato", con la capogruppo al Senato Mariolina Castellone che ha dichiarato: "Questo governo si accanisce contro i lavoratori che attendono contratti stabili e dignitosi, consegnandoli al precariato selvaggio in un paese con 4 milioni e mezzo di lavoratori poveri e con oltre 3 milioni di lavoratori precari che sono soprattutto giovani e donne". Il M5s ha anche annunciato che a giugno organizzerà una propria manifestazione "contro lo smantellamento del reddito di cittadinanza" e che questa sarà aperta "alle forze politiche che vorranno esserci".

Per i sindacati, invece, a giugno potrebbe arrivare lo sciopero nazionale. Il segretario della Cgil Maurizio Landini, però, su questo punto non si è espresso in modo netto: il sindacato "non esclude" la mobilitazione nazionale, ha detto, ma gli scioperi "si fanno e si preparano, non si minacciano". Perciò dipenderà anche dalle risposte che il governo darà alle richieste delle piazze.

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