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Decreto flussi, ok a 82mila lavoratori stranieri: ma solo se non ci sono italiani per quell’impiego

Ok a 82mila ingressi di lavoratori extracomunitari in Italia. Ma prima di assumere uno stagionale straniero, il datore di lavoro si dovrà accertare di non poter offrire quello stesso posto a un italiano.
A cura di Annalisa Girardi
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Via libera a oltre 82mila ingressi di lavoratori extracomunitari in Italia. Lo prevede il nuovo decreto flussi del governo che allo stesso tempo introduce una regola stringente: prima di assumere uno stagionale straniero il datore di lavoro si dovrà accertare di non poter offrire quello stesso posto a un italiano. La verifica andrà fatta presso i centri per l'impiego e quindi, in sostanza, si dovrà appurare se ci siano o meno percettori del reddito di cittadinanza a cui proporre l'impiego, prima di darlo a un lavoratore straniero.

"Si prevede che il datore di lavoro che voglia assumere dall'estero un cittadino non comunitario debba verificare presso il centro per l'impiego competente l'indisponibilità di un lavoratore presente sul territorio nazionale a ricoprire il posto di lavoro per il profilo richiesto", fanno sapere da Palazzo Chigi.

Dopo l'ulteriore stretta al Reddito di cittadinanza, introdotta dal governo con un emendamento alla Manovra, i centri per l'impiego potranno sondare la disponibilità di tutti i percettori del sussidio, non solo di coloro che vivono in prossimità.

Di questo aveva parlato anche il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano di commentare le accuse mosse dal leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte: "C'è una cosa strana – ha detto Lollobrigida – Esistono lavori per cui vanno bene gli immigrati, ma non vanno bene gli italiani. Noi importiamo schiavi, quando apriamo i flussi dall'estero? Io gli schiavi non li importo, ci si chiede di aprire i flussi a centinaia di migliaia di immigrati: noi lo faremo, ma solo quando sia stata offerta sul piano interno a tutti quelli che vogliono avere non un diritto, perché quello è al lavoro, ma un privilegio, cioè di essere pagati per non lavorare".

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Insomma, anche attraverso il decreto flussi il governo cerca di accelerare il processo di smantellamento del sussidio, che sarà quindi tolto ai cosiddetti "occupabili" appena rifiuteranno un'offerta di lavoro.

Per quanto riguarda i flussi dall'estero, nel decreto si stabilisce che alcune quote siano riservate ai lavoratori provenienti da quei Paesi con cui esistono già degli accordi in materia di cooperazione migratoria. Non solo, si terranno anche in considerazione le necessità del mercato del lavoro.

La cifra precisa indicata dal governo per quanto riguarda i lavoratori extracomunitari immigrati che potranno essere impiegati in Italia è di 82.705 persone. Si tratta di un numero più alto rispetto all'anno scorso, quando era stato dato il via libera a 69.700 lavoratori.

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