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Decreto dignità, LeU presenta emendamento per reintrodurre l’articolo 18 contro i licenziamenti ingiustificati

Liberi e Uguali ha presentato un emendamento al Decreto Dignità con il quale chiede di reintrodurre l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, per impedire che ci siano licenziamenti ingiustificati. Ma la proposta viene accolta con freddezza dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio: “L’articolo 18 non può essere reintrodotto per decreto”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il direttivo della Cgil ha proposto otto ore di astensione dal lavoro con manifestazioni di piazza e otto ore di assemblee nei luoghi di lavoro per protestare contro la nuova riforma del lavoro e la modifica dell'art.18

Il Decreto Dignità entra nel vivo della discussione e a fare notizia sono gli emendamenti presentati al testo. Non solo quello del Partito Democratico sulle indennità per i licenziamenti con tutte le conseguenti polemiche che ha portato, ma anche la proposta di Liberi e Uguali di reintrodurre l’articolo 18 per tutti i lavoratori. Federico Fornaro, capogruppo di LeU alla Camera dei deputati, spiega di aver “presentato un emendamento al Dl Dignità per reintrodurre l’articolo 18 a tutti”. “LeU – sostiene ancora Fornaro – è per ridare al lavoro i diritti tolti e quindi rimettiamo le tutele cancellate dal Jobs Act. Il ripristino del reintegro contro l’ingiusto licenziamento è una battaglia per ripristinare il valore del lavoro. Dopo anni in cui si sono cancellati diritti è ora di restituire diritti al lavoro. Se De Maio e i 5 Stelle vogliono davvero ridare dignità ai lavoratori come dicono è sufficiente che approvino il nostro emendamento”.

Una richiesta reiterata anche dal deputato di LeU, Roberto Speranza: “Dicono di voler combattere la precarietà ma sono pronti a reintrodurre i voucher. Dicono che vogliono smantellare il Jobs Act ma non vogliono reintrodurre l’articolo 18. Insomma, parlano, parlano, parlano ma di fatti non se ne vedono”, dichiara l’esponente di Liberi e Uguali attaccando il governo e la maggioranza parlamentare che approverà il decreto.

Per Di Maio, però, non c’è alcuna possibilità di reintrodurre l’articolo 18, quanto meno non per decreto. “L’articolo 18 – afferma Di Maio su La7 – non può essere reintrodotto per decreto. Non possiamo reintrodurre tutto per decreto, ma la volontà è fare tutto quello che si può fare per ridurre il precariato. Tutto è precariato se non hai garanzie”. Intanto le commissioni Lavoro e Finanze della Camera hanno dichiarato inammissibili circa 180 emendamenti su un totale di 850. Tra queste, 165 sono proposte sono state eliminate perché ritenute estranee alla materia in discussione.

L’articolo 18

L’articolo 18 dello statuto dei lavoratori è stato introdotto nel 1970 e serviva a tutelare i lavoratori dipendenti in caso di licenziamento illegittimo o discriminatorio. L’articolo 18 è stato poi abrogato con l’introduzione del Jobs Act, realizzato durante il governo guidato da Matteo Renzi. La tutela per i lavoratori è rimasta comunque in vigore, in casi di licenziamenti immotivati, per coloro che sono stati assunti prima del marzo del 2015. L’articolo 18, prima della sua cancellazione, riguardava le unità produttive con più di 15 dipendenti  e le aziende con più di 60 dipendenti.

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