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Decreto Dignità, il Pd ritirerà l’emendamento contro l’aumento dei risarcimenti per i lavoratori licenziati

Il segretario del Pd, Maurizio Martina, assicura che lavorerà insieme ai gruppi parlamentari per abolire l’emendamento al Decreto Dignità presentato dai dem con il quale si chiedeva di non aumentare le indennità per i lavoratori licenziati ingiustamente. L’emendamento – promette Martina – verrà superato.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il Partito Democratico ritirerà l’emendamento che si schierava contro l’aumento dell’indennità per chi viene licenziato ingiustamente. A dirlo è il segretario del Pd, Maurizio Martina, il quale assicura che lavorerà con i capigruppo dem per “superare” l’emendamento tanto discusso nelle ultime ore. Martina si è fatto carico delle richieste avanzate dagli esponenti della minoranza Cesare Damiano, Gianni Cuperlo e Andrea Orlando. Il segretario dem ha quindi chiesto, durante la direzione del partito, alle minoranze di ritirare l’ordine del giorno presentato sull’argomento. Martina aveva ammesso in segretaria che quell’emendamento era diventato un “problema” per il partito. E per questo probabilmente i dem presenteranno un maxi-emendamento in cui mettere insieme tutte le modifiche proposte al Decreto Dignità.

A occuparsene saranno comunque i gruppi parlamentari del Pd e in particolare i capigruppo. “Abbiamo un obiettivo preciso e condiviso: rafforzare le indennità di disoccupazione al crescere dell'anzianità del lavoratore, senza penalizzare le assunzioni dei giovani. È chiaro quindi che alcuni emendamenti Pd saranno come sempre riorganizzati e superati nelle prossime ore in funzione di questo”, afferma Martina.

Le richieste delle minoranze e le reazioni

A sollevare la questione durante la segreteria è stato Gianni Cuperlo, chiedendo di ritirare l’emendamento sulle indennità da corrispondere al lavoratore in caso di licenziamento ingiustificato. Anna Rossomando, vicepresidente del Senato, ha accolto positivamente la decisione di Martina di ritirare l’emendamento: “Ci saremmo trovati infatti dinnanzi al paradosso di discutere su una norma fotocopia già approvata dalla commissione Lavoro della Camera nella scorsa legislatura che prevedeva di portare le mensilità minime di risarcimento da 4 a 5 e massime da 24 a 36. L’emendamento del Pd risultava incomprensibile rispetto ad altri emendamenti presentati che invece sfidano i 5 Stelle proprio sull'agenda sociale e su come incidere a favore di una buona e piena occupazione”.

Positivo anche il commento di Cesare Damiano: “Apprezzo il fatto che il segretario Martina, a conclusione della direzione del partito, abbia accolto la proposta di superare l'emendamento presentato dal Pd che prevedeva il non innalzamento delle mensilità di risarcimento in caso di licenziamento individuale illegittimo. È importante che sia stata ribadita la centralità della battaglia del Pd per incentivare il lavoro stabile e per aumentare le tutele dei lavoratori”.

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