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Decreto del fare, M5S annuncia ostruzionismo: “Ecco le proposte rifiutate dal Governo”

Il Governo pone la fiducia sul decreto del fare e il Movimento 5 Stelle polemizza: “Parlamento espropriato, sarà ostruzionismo”.
A cura di Redazione
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Come ormai ben saprete, il Governo ha deciso di porre la questione di fiducia sul cosiddetto "decreto del fare", provvedimento controverso contenente una serie di misure "urgenti e necessarie", dalle modifiche ad Equitalia all'ambiente, dall'agenda digitale allo sblocco dei cantieri. A comunicarlo è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, che ha spiegato come fosse naufragata ogni ipotesi di accordo con il Movimento 5 Stelle, stante la volontà di discutere tutti gli emendamenti presentati e dunque con la possibilità di dilatare enormemente i tempi della discussione in Aula.

Secondo l'ex segretario del Partito Democratico, i grillini avrebbero puntato i piedi su 8 emendamenti riassuntivi, nonostante la disponibilità del Governo di accoglierne 4. Alla minaccia di discutere tutti gli emendamenti ridotti in Commissione poi, il Governo avrebbe deciso di porre la questione di fiducia in modo da non compromettere la discussione di altri provvedimenti urgenti, come la riforma del finanziamento pubblico ai partiti e la legge di contrasto all'omofobia e transfobia.

Diversa la ricostruzione dei parlamentari del Movimento 5 Stelle. La versione ufficiale parla di "400 emendamenti presentati, poi ridotti a 75 in Commissione ed infine ridotti a soli 8", giudicati "più salienti" ed incidenti nel merito del provvedimento. Di fronte all'ennesimo no del Governo, dunque la minaccia di ostruzionismo. A spiegare le proposte 5 stelle sono gli stessi deputati: "Estendere la riduzione del Cip 6 anche agli inceneritori, togliere la scandalosa deregulation sulle sagome degli edifici demoliti e ricostruiti, favorire il pagamento degli stagisti del ministero della Giustizia, aprire un fondo di sostegno alle Pmi in cui poter versare le eccedenze degli stipendi dei parlamentari, rendere più aperta e democratica la gestione della Cassa depositi e prestiti, rivedere la Tobin Tax per colpire il day trading, ricalibrare l’Iva sui servizi portuali, vincolare infine gli incentivi per i nuovi macchinari al mantenimento dei livelli occupazionali e delle strutture produttive sul territorio nazionale".

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