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Decreto Carceri, oggi il governo pone la fiducia. Lega e M5s insorgono

Il governo ha posto la questione di fiducia alla Camera, si vota dopo le 20.25. Passa l’emendamento che dice ‘no’ alla liberazione anticipata dei boss mafiosi, ma è bagarre in commissione.
A cura di B. C.
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È atteso per stasera il voto per il decreto “svuota carceri”. Ieri, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini ha posto la questione di fiducia sul DL "nel testo della commissione approvato oggi".Parlando alla Camera dei Deputati, Franceschini ha sottolineato "che qui c'è un problema che riguarda i regolamenti parlamentari e in particolare quello di Montecitorio", che "costringe a un copione stabilito". Il riferimento è alla ennesima polemica riesplosa in aula: così come accaduto col decreto Imu-Bankitalia del 24 gennaio, Lega e Movimento 5 Stelle rivendicano il diritto delle minoranze a far sentire la propria voce contro un provvedimento che “libererebbe pericolosi criminali e mafiosi” e hanno criticato la presidente Laura Boldrini che invece non farebbe "nulla" per sostenerli, mentre Sel non voterà la fiducia sul decreto “perché questo provvedimento è stato svuotato e ci allontana dall’Europa”. Se non cambiamo le regole – ha sottolineato Franceschini – questo meccanismo porta obbligatoriamente a questo imbuto".

La Boldrini ha annunciato che le votazioni inizieranno oggi "non prima delle 20.25", mentre le dichiarazioni di voto sono previste dalle 18.30. Il decreto carceri deve poi passare al vaglio del Senato. "Con le modifiche migliorative al decreto carceri votate adesso in commissione abbiamo spuntato ogni slogan propagandistico", ha sottolineato la presidente della commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, al termine della seduta. Ha poi ricordato tre emendamenti a sua firma approvati all'unanimità in Parlamento: il primo esclude dalla liberazione anticipata speciale (uno sconto di pena aggiuntivo di 30 giorni a chi è ritenuto ‘meritevole' da parte dei magistrati di sorveglianza) i reati di mafia e altri delitti gravi. Il secondo permette l'applicazione delle misure cautelari con invio in comunità nel caso di minorenni tossicodipendenti accusati di piccolo spaccio. Il terzo, infine, rafforza l'organico dell' esecuzione penale esterna (gli uffici che si occupano del trattamento socio-educativo dei carcerati) dando la possibilità, in attesa di assunzioni per pubblico concorso, di utilizzare come dirigenti i funzionari già inseriti nel ruolo dei dirigenti di istituto penitenziario.

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