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Decreto Carburanti, via libera della Camera: cosa prevede il testo che ora passa al Senato

La Camera dei deputati ha approvato con 155 voti favorevoli, 103 contrari e tre astenuti il decreto Carburanti. Il testo, che ha introdotto una serie di novità per i benzinai dopo le polemiche sull’aumento dei prezzi, passa ora al Senato.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La Camera ha dato il via libera al decreto Carburanti, che ora passa al Senato blindato dopo il voto di fiducia di ieri a Montecitorio. L'ok finale al testo è arrivato con 155 voti favorevoli, 103 contrari e tre astenuti. Dovrà essere approvato anche a Palazzo Madama per la conversione in legge, c'è tempo fino al 15 marzo. È probabile che il governo ponga la questione di fiducia anche in Senato, per tagliare la discussione ed evitare che il decreto torni alla Camera dopo eventuali modifiche. Non sarebbe una novità per il governo Meloni, che negli ultimi mesi ha utilizzato la fiducia molto più spesso di Draghi.

Il testo – che ha suscitato le durissime polemiche tra governo e benzinai – è stato varato dall'esecutivo dopo l'aumento dei prezzi della benzina, che però era dovuto principalmente al mancato rinnovo dello sconto sulle accise. Nella confusione generale di quei giorni, il governo prima se l'è presa con la speculazione, poi ha approvato questo decreto in nome della trasparenza e infine – per calmare i benzinai in sciopero e sul piede di guerra – ha rivisto al ribasso più volte i contenuti del testo.

Alla fine la versione del testo approvata prevede l'obbligo per i distributori su strade e autostrade di esporre i cartelloni con la media dei prezzi di riferimento accanto ai prezzi praticati. Per i benzinai che si trovano in autostrada vale il prezzo medio nazionale praticato sulla rete, per tutti gli altri quello medio regionale. Importi calcolati dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Ci sarà una app per consultare i prezzi – con un investimento complessivo di 600mila euro in due anni – e sono previste delle sanzioni tra i duecento e i duemila euro per gli esercenti che non rispettano le regole. Vengono inoltre rafforzati i poteri del Garante per la sorveglianza dei prezzi, che dovrà produrre ogni tre mesi una relazione sui prezzi per verificare e prevenire comportamenti scorretti.

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