Decreto Agosto, blocco dei licenziamenti fino al 16 novembre e fiscalità di vantaggio per il Sud
Il Consiglio dei ministri che dovrebbe tenersi in giornata dovrebbe varare il decreto agosto, la terza manovra per fronteggiare la crisi Covid (dopo il Cura Italia e il dl Rilancio), che vale 25 miliardi. A quanto si apprende da fonti di maggioranza il dl potrebbe essere varato salvo intese dal governo.
Nella notte gli esponenti della maggioranza hanno continuato a trattare. A quanto si apprende, dal testo potrebbe essere saltato il bonus per avere lo sconto al ristorante, pensato per incentivare i consumi, ma la partita non sarebbe ancora chiusa. "C'è un forte pressing del M5s per confermare la norma", ha detto all'Ansa una fonte di governo. Al momento, spiega un'altra fonte, ci sarebbero altre misure sui ristoranti ma non quella sui consumi. Sarebbe invece confermato il rifinanziamento del fondo per il piano sul cashless, per incentivare l'uso della moneta elettronica, che però dovrebbe partire solo da dicembre. Nelle bozze compariva un rifinanziamento da 1,5 miliardi sul 2021. È stata sospesa la seconda rata Imu per il turismo.
Si tratta ancora invece sul rinvio delle tasse di novembre per gli autonomi (Isa e forfettari), misura su cui preme Italia Viva. Si starebbe anche valutando la possibilità di cancellare del tutto la scadenza fiscale (come accaduto per l'Irap per le imprese)
Cosa c'è nel decreto Agosto
Blocco dei licenziamenti fino al 16 novembre
Come vi abbiamo raccontato il governo ha trovato un accorso sul decreto agosto, su uno dei nodi più discussi, quello dei licenziamenti. Il blocco dovrebbe rimanere fino a metà novembre, e le aziende potranno licenziare solo al termine della Cassa Covid, che è stata prorogata di 18 settimane, fino al 15 novembre appunto. Dal 16 novembre potranno licenziare solo quelle imprese che non utilizzino i fondi per la cassa integrazione Covid o per la decontribuzione. La ratio della norma è che se l'azienda non ha la necessità di ricorrere alla Cig significa che non deve neanche licenziare i lavoratori. M5s, Leu e una parte del Pd erano a favore di un blocco dei licenziamenti fino a fine anno, provvedimento chiesto a gran voce anche dai sindacati, che minacciano lo sciopero generale il 18 settembre, a due giorni dalle elezioni regionali nel caso in cui la misura non dovesse essere estesa a tutto il 2020. Sul fronte opposto il ministero dell’Economia Gualtieri, una parte del Pd, Italia Viva e Confindustria.
Fiscalità di vantaggio per il Sud
Nel dl, come spiega il Sole 24 Ore, ci saranno anche le norme per introdurre una fiscalità di vantaggio al Sud. Una misura che ha un costo di 1 miliardo nel 2020 e poi di 4 miliardi negli anni successivi. In pratica si tratta di un’agevolazione del 30% dei complessivi contributi previdenziali per tutte le aziende che hanno sede nelle regioni del Mezzogiorno, dal 1° ottobre al 31 dicembre 2020. Negli anni successivi, previa autorizzazione della Commissione europea, la decontribuzione sarebbe del 30% fino al 2025, del 20% fino al 2027, del 10% fino al 2029.
Tra le misure per sostenere l'occupazione ci sono anche sei mesi di sgravi al 100% per assunzioni a tempo indeterminato e tre mesi per assunzioni a tempo determinato di lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti balneari.
Salta il bonus consumi
Il bonus consumi sarebbe invece saltato: ci sarà invece un incentivo per chi paga al ristorante con carta di credito, probabilmente da dicembre, ma non verranno inseriti gli sconti più ampi sui consumi, come l'abbigliamento. Restano comunque forti pressioni M5S e del Mise per introdurlo. Con il decreto dovrebbero arrivare invece sia il bonus per i ristoratori che acquistano 100% made in Italy, promosso dal ministro Teresa Bellanova, sia il contributo a fondo perduto per le attività commerciali dei centri storici voluto dal ministro Dario Franceschini. I due aiuti, nel caso dei ristoratori, sarebbero però alternativi. Non si sa ancora però quante risorse saranno destinate per i due provvedimenti.