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Decreti Sicurezza, Radicali: “Conte passi ai fatti, governo recepisca i rilievi di Mattarella”

I Radicali italiani hanno organizzato oggi una fiaccolata, davanti a Montecitorio, per chiedere al Capo dello Stato Mattarella di tornare sui rilievi già espressi sui decreti Sicurezza nel suo discorso di fine anno. Hanno poi replicato al premier Conte: “Non è la prima volta che il Governo giallorosso annuncia l’intenzione di intervenire sui decreti sicurezza. È ora di passare ai fatti”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Fiaccolata in piazza davanti a Montecitorio organizzata dai Radicali italiani per chiedere al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di ricordare, nel suo tradizionale discorso di Capodanno, la necessità di intervenire sui decreti Sicurezza voluti da Matteo Salvini, quando il leader della Lega era alla guida del Viminale. Una necessità ribadita anche dal presidente del Consiglio Conte, che oggi durante il suo discorso di fine anno ha detto che i decreti Sicurezza "vanno depurati da condizioni che io stesso ritengo inaccettabili. Senza quelle norme – ha aggiunto – il decreto chiarisce le competenze e un concetto di sovranità marittima che non era ben chiaro".

"Non è la prima volta che il governo giallorosso annuncia l'intenzione di intervenire sui decreti sicurezza in risposta alle osservazioni fatte dal Presidente promulgazione dei testi di legge, rispettivamente quattordici e quattro mesi fa: è ora di passare ai fatti", dichiara Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani. L'evento di oggi pomeriggio è anche un'occasione per rilanciare la campagna ‘Signor Presidente', con la quale Radicali chiedono anche al Capo dello Stato di evidenziare – nel suo discorso agli italiani e in un messaggio alle camere, la necessità di tutelare i diritti inviolabili di ogni persona nel quadro degli accordi Italia-Libia, oltre a ribadire i suoi rilievi sui decreti Salvini. "Mesi trascorsi senza che fosse apportata alcuna modifica, a causa dell'immobilismo politico, il dramma delle morti nel Mediterraneo non si è arrestato", denunciano ancora i Radicali.

Lo scorso 10 dicembre, in occasione della Giornata mondiale dei Diritti umani, i Radicali italiani avevano già scritto una lettera aperta al Capo dello Stato, e avevano lanciato un appello, invitando tutti a sottoscrivere un documento, all'indirizzo www.radicali.it/presidente.

La lettera aperta è stata già sottoscritta, tra gli altri, da: Fulvio Abbate, Marianna Aprile, Pietro Bartolo, Marco Cappato, Alessandro Capriccioli, Furio Colombo, Gregorio De Falco, Alessandro Fusacchia, Alessandro Gilioli, Elena Grandi, Giulia Innocenzi, Lorenzo Lipparini, Riccardo Magi, Pierfrancesco Majorino, Totò Martello, Rossella Muroni, Moni Ovadia, Roberto Saviano, Toni Servillo, Cecilia Strada, Oliviero Toscani, Michele Usuelli, Nichi Vendola, Mina Welby, Edoardo Zanchini, così come le organizzazioni non governative Open Arms, Sea Watch, Mediterranea-Saving Humans e Sos Mediterranée.

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